Greyhound – Il nemico invisibile – Durante la seconda guerra mondiale la Germania mette in piedi un blocco navale che complica non poco i rifornimenti americani destinati agli alleati. In mezzo all’Atlantico e a bordo della Greyhound il comandante della marina a stelle e strisce Ernest Krause (Tom Hanks), alla sua prima traversata, deve così proteggere ben trentasette navi dai sommergibili tedeschi.
Greyhound – Il nemico invisibile, recensione
È lo stesso Tom Hanks a fare da produttore e a scrivere la sceneggiatura di “Greyhound – Il nemico invisibile”, tratta dal romanzo del 1955 “Il buon pastore” di Cecil Scott Forester. Alla regia c’è il premio Oscar per il miglior cortometraggio 2004 Aaron Schneider, un direttore della fotografia e montatore che torna dietro la macchina da presa dopo dieci anni. La sua seconda prova punta molto sugli effetti speciali pur non disponendo di un budget elevatissimo pari a circa cinquanta milioni di dollari ed è un film di guerra che utilizza per larghi frangenti un linguaggio molto tecnico. Quest’ultimo fattore risulta un’arma a doppio taglio: se per alcuni spettatori tiene alta la tensione per altri può rarefarla mettendone a rischio l’interesse. D’altronde è stato compiuto un gran lavoro di ricerca storica e strategica per restituire gli eventi più fedelmente possibile. Eventi che però si ripetono in maniera quasi analoga sotto un cielo plumbeo e con un mare in tempesta.
Come prevedibile la scena è completamente rubata da Hanks, contornato da comprimari poco noti ma validi. I conflitti interiori del suo personaggio, i cui principi cozzano evidentemente con il suo mestiere, riemergono ogni tanto tra un rilevamento di un sommergibile avversario e l’altro, in attesa della tanta sospirata copertura aerea.
Il film comincia mostrandoci una storia d’amore tormentata con Eva (Elisabeth Shue, la Jennifer degli ultimi due capitoli della trilogia di “Ritorno al futuro”) per dedicarsi poi ad un protagonista assai devoto alla religione, che quando affonda gli U-boot tedeschi non è certo contento di aver ammazzato degli esseri umani e che sbaglia spesso e volentieri i nomi dei propri sottoposti. Un eroe quindi umanissimo, che si divincola tra le mutilazioni, le perdite e la distruzione della guerra.
“Greyhound” mette da parte storia e narrazione per immergerci interamente in una battaglia navale, con un Tom Hanks che ci regala l’ennesima interpretazione sentita e alcune scene in mare aperto ricreate attraverso la CGI in maniera realistica e spettacolare. Non c’è spazio per le celebrazioni dello spirito americano in questo film di soli novanta minuti, che certamente sarebbe stato più suggestivo guardare al cinema.
Ad ogni modo Apple TV+ ha approfittato della situazione di impasse causata dalla pandemia di coronavirus, che ha bloccato l’uscita del film in sala. Versando la ragguardevole cifra di settanta milioni di dollari si è assicurata così “Greyhound” rendendolo disponibile in streaming sulla sua piattaforma a partire dal 10 luglio 2020, raccogliendo visualizzazioni da record in buona parte ad opera di nuovi abbonati.