Il primo Natale: trama e recensione

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Dopo il successo di pubblico e critica riscosso da “L’ora legale” il duo comico siciliano Ficarra e Picone era atteso al varco con aspettative importanti. Ma “Il primo Natale”, oltre a essere un’idea nata diverso tempo prima, è un film completamente differente, tagliato su misura per il botteghino delle incombenti festività di fine anno.

Questa volta Salvatore Ficarra impersona un ladruncolo non credente, mentre Valentino Picone è un prete con l’ossessione del presepe vivente allestito con precisione maniacale. Entrambi si ritroveranno in maniera rocambolesca a Betlemme nell’anno zero, proprio mentre sta per avere luogo la nascita del bambino Gesù. Comincia così la ricerca della Sacra Famiglia che avrà esiti esilaranti e avventurosi.

Il primo Natale

Il primo Natale: Recensione

Trattandosi di un film di Natale è comprensibile che Ficarra e Picone abbiano smussato la satira di costume dell’opera precedente cercando di arrivare ad un pubblico più eterogeneo possibile. Ciò non preclude sprazzi di critica sociale e politica, soprattutto all’inizio (le prime immagini che vediamo mostrano la povertà di diversi angoli del mondo) e alla fine del film, quando si abbraccia la tematica dell’accoglienza degli immigrati. In mezzo prevale nettamente la ricerca di battute e lazzi comici che si sforza di essere sempre di buon gusto, per offrire allo spettatore divertimento e leggerezza.

Il duo questa volta graffia poco o almeno in maniera nettamente minore di quanto ci si aspettasse. Nemmeno a livello di comicità il primo tempo risulta particolarmente riuscito ed incisivo, fatta salva la capacità del film di proporre qualche guizzo in più successivamente, specie quando i due protagonisti incontrano Erode (il bravissimo Massimo Popolizio) accompagnandolo alla scoperta dei cannoli siciliani e della tombola.

Inevitabile a questo proposito tornare con la mente a “Non ci resta che piangere” di e con Massimo Troisi e Roberto Benigni, pionieri dell’idea di far valere le proprie conoscenze superiori rispetto a uomini di epoche precedenti. Ma qui in diversi frangenti il ritmo si abbassa in maniera decisa e, quando affiora anche qualche ripetizione di troppo come in questo caso, meglio ridurre la durata del film avvicinandosi maggiormente ai novanta minuti canonici. Eppure la qualità della messa in scena de “Il primo Natale” è di tutto rispetto, ben al di sopra della media italiana: notevoli le ricostruzioni scenografiche di Francesco Frigeri in Marocco ed i costumi di Cristina Francioni.

I personaggi di Ficarra e Picone nel corso di questo lungo viaggio fantastico arriveranno a scambiarsi ruoli e convinzioni, in una (l’unica quest’anno) commedia natalizia italiana con radici cattoliche significative e che non rinuncia a far ridere il suo pubblico pensando. Nonostante non si tratti di un’opera perfetta, almeno siamo lontani anni luce dall’ultimo cinepanettone firmato da Boldi e De Sica appena dodici mesi fa.

 

(Fonte foto: Pagina Facebook Ficarra & Picone Fan Page)

 

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