Il ritorno di Poirot registra immediatamente grandi incassi. Recensione di Assassinio a Venezia


Dopo la seconda guerra mondiale l’ormai disilluso Poirot (Kenneth Branagh) non accetta più casi e si ritira in quel di Venezia.Accade poi però che la scrittrice Ariadne Oliver (Tina Fey) riesce a portarlo ad una festa di Halloween, dove intende sbugiardare la medium Joyce Reynolds (Michelle Yeoh) e utilizzarla per la sua prossima opera.

Poirot riesce in effetti a rivelare parecchi trucchi utilizzati durante una seduta spiritica prima che avvenga un omicidio e si materializzi quindi un nuovo caso invitante da risolvere.

Assassinio a Venezia, recensione

La saga di film dedicata all’investigatore Hercule Poirot, nato dalla fantasia di Agatha Christie, prosegue con questo terzo titolo tratto dal libro del 1969 “Poirot e la strage degli innocenti”. Dopo “Assassinio sull’Orient Express” del 2017 e “Assassinio sul Nilo” (che abbiamo recensito qui) del 2022, Branagh torna nelle vesti di attore protagonista e regista.Squadra che vince non si cambia, come indica anche la presenza ancora una volta dello sceneggiatore Michael Green che fa sentire ampiamente la sua mano.

Al pari di un’altra illustre saga del filone come quella di “Knives Out” si punta anche molto su un cast di prim’ordine.A Branagh si accompagnano infatti i vari Michelle Yeoh, Tina Fey (ottima spalla del protagonista), Kyle Allen che hanno a disposizione ognuno il proprio spazio in un film certamente più corale dei precedenti.

Da segnalare la presenza di Riccardo Scamarcio nel ruolo di Vitale Portfoglio, guardia del corpo italiana di Poirot.Branagh inserisce questa volta nella consueta miscela di giallo e thriller una spruzzata di horror e soprannaturale, il tutto immerso nelle atmosfere uniche di una Venezia piovosa.

L’ambientazione originale del libro era completamente diversa, trattandosi di una campagna inglese.Diversi stilemi sono ampiamente derivativi ma non mancano spunti interessanti legati alle maschere veneziane e ai postumi della guerra.

Niente di particolarmente trascendentale, intendiamoci, ma si tratta di un qualcosa che arricchisce il tipo di intrattenimento proposto.Una misurata e intelligente rielaborazione del materiale di partenza di Agatha Christie, elementare ma a suo modo elegante, che rimugina anche della vita oltre la morte, di fede e di scienza.

Il ritmo è tenuto sempre alto da attori, macchina da presa e montaggio, compensando la teatralità delle scene anche grazie una rilettura capace di sorprendere anche chi ha letto il libro pur rispettandolo.

“Assassinio a Venezia” è sbarcato nelle nostre sale a partire dal 14 settembre 2023, inaugurando l’iniziativa “Cinema in Festa” e incassando più di due milioni di euro in pochi giorni.

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