“Niente di nuovo sul fronte occidentale” – Paul Bäumer (Felix Kammerer) ha solo diciassette anni e una famiglia e un professore che gli inculcano una gran voglia di servire e difendere il proprio paese. È così che finisce volontario tra le fila dell’esercito tedesco, più precisamente nel fronte occidentale della Prima guerra mondiale. Ben presto però l’entusiasmo si trasformerà in qualcosa di molto meno esaltante, man mano che Paul vedrà morire i suoi compagni fino all’armistizio del 1918.
“Niente di nuovo sul fronte occidentale”, recensione
la terza volta che l’omonimo romanzo di Erich Maria Remarque viene trasposto sul grande schermo, dopo i precedenti datati 1930 e 1979. L’opera scritta e diretta dal tedesco Edward Berger, con una carriera ultraventennale alle spalle in gran parte dedicata alla televisione, giunge in quest’epoca principalmente come prezioso messaggio di pace. Lo fa mostrandoci un conflitto stagnante e l’ostinata irrazionalità di chi comanda le operazioni. Tra fango e sangue a Berger interessa esplicitare la follia della guerra, senza inutili orpelli né concessioni spettacolari all’intrattenimento. Se Sam Mendes cuciva in “1917” un (finto) unico piano-sequenza d’effetto qui non c’è nessun esercizio di stile a stupire lo spettatore, che viene travolto dalla rozzezza e dal dolore del conflitto, a dimostrare che il patriottismo è in realtà soltanto uno sterile e fanatico luogo comune.
Felix Kammerer interpreta un soldato sconfitto come chiunque altro, di qualsiasi fazione faccia parte, manovrato come un burattino da chi nella stanza dei bottoni gioca senza coscienza con la vita di altri esseri umani. Dovrebbe bastare questo a smuovere le coscienze e solo su questo punta la non spettacolarità di Berger. Dall’altra parte troviamo Daniel Brühl (visto tra l’altro recentemente in “The Falcon and the Winter Soldier” che abbiamo recensito qui) che veste i panni del diplomatico Matthias Erzberger, il cui operato risultò fondamentale nella firma dell’armistizio.
Gli spunti di riflessione che emergono valevano un secolo fa per la Grande guerra e valgono oggi per il conflitto Russia-Ucraina. Per questo non c’è nessun motivo di aggiungere epicità né alcuna aura mitica ai protagonisti. Bloccati in trincea, speranzosi solo di sopravvivere quando tutto attorno a loro puzza di morte. Ogni guerra assume un andamento circolare che si ripete sempre identico e che ci rende meno umani. I campi lunghi di Berger intendono comunicarci tutto questo, accompagnati dalla fotografia grigia di James Friend e dalle note strazianti di Volker Bertelmann. Senza nessuna particolare innovazione del genere, seppur con una resa tecnica di qualità.
“Niente di nuovo sul fronte occidentale” è disponibile in streaming su Netflix a partire dal 28 ottobre 2022.