“Oxygène”, trama e recensione


“Oxygène” – In un’indefinita epoca futura Elizabeth Hansen (Mélanie Laurent) si risveglia in una capsula criogenica senza ricordare chi è e come ci è finita. È avvolta in un sacco, con flebo attaccate alle braccia e ai piedi ed elettrodi sulla testa. Parlando con M.I.L.O. (con la voce di Mathieu Amalric nella versione originale), l’intelligenza artificiale che gestisce la capsula, scopre che per via di un guasto le rimane ossigeno da respirare ancora per poco. Dovrà perciò sforzarsi di ricordare e trovare un modo per salvarsi alla svelta.

Oxygène, recensione

Il plot ci riporta ben presto alla mente reminiscenze di “Buried – Sepolto” di Rodrigo Cortés con Ryan Reynolds (attualmente disponibile su Amazon Prime Video). Questa volta, però, troviamo anche derive horror e fantascientifiche. Il film parte bene, langue per un po’ e si risolleva con un colpo di scena dopo cinquanta minuti. La pregevole prova di Mélanie Laurent, già ammirata in “Bastardi senza gloria” di Quentin Tarantino, regge ad ogni modo l’opera in piedi con una buona efficacia. L’attrice francese ci tiene incollati allo schermo con il suo sguardo magnetico e ha l’occasione di prodigarsi in stati d’animo e registri diametralmente opposti. Lo scambio di battute tra la sua Elizabeth e il computer di bordo traccia uno spassoso confronto uomo-macchina che però non va oltre la superficie

Pur trattandosi sostanzialmente di un’unica location e di un unico personaggio, computer di bordo e flashback a parte, la regia di Alexandre Aja sperimenta brillantemente diverse angolazioni e diverse maniere di muovere la macchina da presa e ci fa fare anche una capatina al di fuori della capsula. Il tutto in un continuo gioco di colori, riflessi, sovrimpressioni e perfino qualche jumpscare che alleggeriscono la sensazione di claustrofobia. Niente a che vedere, insomma, con l’ansia per le vittime dell’uragano del precedente “Crawl – Intrappolati”, allo stesso modo disponibile su Netflix.

I flashback ricostruiscono un pezzo alla volta la storia di Elizabeth e rendono quindi “Oxygène” un esperimento meno radicale del già citato “Buried – Sepolto”. Questo per l’abbondanza di spunti insita nella sceneggiatura di Christie LeBlanc, che allenta talvolta la tensione e ci fa quasi dimenticare di una protagonista in lotta contro il tempo e con gli ultimi respiri a sua disposizione. L’impianto narrativo funziona ad ogni modo discretamente a livello di intrattenimento, in cento minuti di commistione di generi, virtuosismi tecnici e uno script con forse troppa carne al fuoco.

“Oxygène” è disponibile in streaming su Netflix a partire dal 17 maggio 2021.

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