I sogni per celebrare i cento anni della Disney: Wish, trama e recensione

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“Wish”, che ha già raccolto più di cento milioni di dollari dai botteghini di tutto il mondo, é sbarcato nelle nostre sale.

Sull’isola fantastica di Rosas i sogni di tutti quelli che compiono diciotto anni sono gestiti ed esauditi dal Re Magnifico. La giovane Asha, che accoglie i visitatori dell’isola, esprime un desiderio in maniera così ardente che una stella di nome Star lo fa suo. Le due faranno squadra per contrastare il Re una volta scoperto che questi è più una minaccia che una benedizione.

Wish, recensione

Soltanto pochi giorni fa il Maschio Angioino di Napoli è diventato schermo per la proiezione per le immagini di “Wish” con tanto di fuochi d’artificio, inaugurando così la campagna marketing di Disney nel nostro paese per il film che celebra i cento anni del più antico studio di animazione ancora attivo. Eventi simili ci sono poi stati a Roma e proseguiranno a Torino e a Milano. Cresce così l’attesa per il titolo già candidato ad un Golden Globe come miglior film di animazione, diretto a parte che da Fawn Veerasunthorn da quel Chris Buck già autore di “Tarzan” e dei due “Frozen” (il primo ha fruttato anche un Oscar).

Tra i doppiatori italiani troviamo Michele Riondino a prestare la voce al Re Magnifico (quando questi canta si tratta invece di Marco Manca) e Amadeus a fare lo stesso con la capretta Valentino. Tecnicamente questa volta Disney ha voluto mettere insieme l’animazione digitale ormai imperante e quella tradizionale, un po’ come ha fatto per il cortometraggio “Once Upon a Studio” disponibile sulla piattaforma di Disney+.

Al centro di tutto la stella dei desideri tanto cara alla Disney e vista in altri film come “Pinocchio” e “La principessa e il ranocchio”. E di conseguenza i sogni, più o meno sempre presenti nei precedenti sessantuno film classici lanciati prima di questo. Ma ciò che emerge più di ogni cosa è il tributo che si intende dedicare al passato senza cercare una via nuova, magari rischiando maggiormente.

Ne viene fuori insomma un’opera per nulla stratificata, che non nasconde altri messaggi, che risulta in fin dei conti sempre prevedibile. Asha è l’ennesima principessa forte e coraggiosa, il Re Magnifico un villain che è ciò che ci sembra alla prima impressione. Tutto questo al di là dell’innegabile magia delle immagini, varie e colorate, che ha travolto tante generazioni in questi cento anni e che probabilmente ne travolgerà ancora tante altre in futuro.

“Wish”, che ha già raccolto più di cento milioni di dollari dai botteghini di tutto il mondo, é sbarcato nelle nostre sale a partire dal 21 dicembre 2023.

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