La Cattedrale di Caserta Vecchia è dedicata all’Arcangelo Michele, il santo guerriero protettore dei Longobardi.
La chiesa rappresenta un episodio esemplare del periodo romanico in Campania in quanto presenta contemporaneamente influssi provenienti dalla Sicilia con altri provenienti dal romanico e dalla tradizione paleocristiana.
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Duomo di Casertavecchia. La facciata
L’edificio è internamente costruito in “tufo grigio campano”.
La sua facciata, rivolta verso oriente, presenta diverse figure di animali simbolici e decorativi.
Ad esempio, alla base degli stipiti del portale principale possiamo scovare le figure di un mollusco e di una tartaruga marina, che sembravano appunto invitare gli uomini as aderire alla chiesa per salvarsi.
La cattedrale fu completata nel 1153, mentre il suo campanile venne fatto costruire 81 anni più tardi, nel 1234.
Esso è alto ben 32m ed è costituito da 5 piani decorati da bifore.
Al 4° piano si possono notare una figura umana con un colombo in mano, e altre teste di uomini in marmo e in tufo pipernino.
L’interno del duomo
L’interno del duomo è a tre navate che sono divise da due file di colonne monolitiche. Si tratta di materiale proveniente e recuperato dai templi romani. Tutti i capitelli infatti sono di stile corinzio, tranne il primo a destra che è di stile ionico.
Al suo interno potrete poi ammirare un fonte battesimale, risalente al IV secolo e che serviva presumibilmente per il battesimo d’immersione.
Poi ancora l’ambone, retto da cinque colonnine con capitelli diversi e abbellito dai preziosi mosaici.
Potrete ammirare anche il meraviglioso affresco della Madonna che regge Gesù bambino.
Si tratta di un’opera molto delicata risalente al tardo 1300. Per la sua ubicazione ci fa pesare che un tempo tutte le pareti del duomo fossero ricoperti di affreschi, che poi sono andati distrutti nei secoli successivi.
La cupola
Se vi fermerete in mezzo alla navata centrale, guardando in alto potrete ammirare la cupola del Duomo.
Si tratta di un gioiello di architettura Romanica.
Essa poggia su un quadrato che si trasforma poi in un ottagono. Questo ottagono ha al suo interno 64 colonnine di marmo. Il poligono termina in forma ellittica a 32 spicchi nel centro della volta, simbolo dell’unità di Dio.
Il tufo utilizzato alterna il colore grigio e il giallo.
I sarcofagi all’interno del Duomo
La suggestività del duomo non dipende solo dalla sua bellezza e dalla sua storicità, ma anche dai sarcofagi contenuti al suo interno.
Nel braccio destro del transetto troviamo quello del Vescovo Martono. Sul coperchio è riportata la data della sua fattura, risalente al 1360. All’interno e all’esterno del baldacchino troviamo invece gli affreschi che vengono attribuiti alla scuola napoletana di Simone Martini.
Di fronte a questo sarcofago troviamo poi quello di Francesco De La Rath. Morto a soli 41 anni fu conte di Casertavecchia. A delinearne il valore troviamo sul suo sarcofago bassorilievi che esprimono il dolore cristiano, Gesù morto e retto da 3 figure femminili che rappresentano la Fede, la Fortezza e l’Eucarestia.
Tra questi due sarcofagi, al centro sulla parete, troviamo invece la tomba del Vescovo Azzone. Ai suoi piedi, in segno di protezione, è rappresentata l’antica città di Caserta.
La cappella di Maria SS. del Rosario
Subito dopo essere entrati nel duomo, sulla sinistra, potrete visitare la sua meravigliosa cappella.
È l’unica cappella barocca rimasta illesa dalla demolizione della metà del 900.
Fu voluta dal Vescovo Schinosi, la cui tomba è situata infatti al suo interno.
Qui potrete ammirare anche la tela di Maria SS. del Rosario da cui prende il nome la cappella.