Nel XVII secolo il Vescovo di Castellammare di Stabia , Ippolito Riva invitò ufficialmente i padri gesuiti. La loro figura era ritenuta importante per evangelizzare i giovani con la diligenza e con la speranza di apprendere le virtù nella loro scuola di umanità.
Molti ordini religiosi: domenicani, francescani, cappuccini, carmelitani ostacolarono la figura gesuita , temevano per la diminuzione delle proprie rendite. Il gesuita Pietro Provvedi nel 1914 seguì le costruzioni della Chiesa e del Collegio , le quali terminarono sotto la guida di Frate Agazio Stoia. Vivevano dodici monaci gesuiti e si svolgevano lezioni di lettere e altre attività artistiche come musica e teatro
La Chiesa del Gesù presenta una facciata esterna caratterizzata da una trabeazione che divide la sezione in due parti. La zona inferiore è decorata con delle lesene, che poggiano su degli alti basamenti; al centro è posto il portale d’ingresso, protetto da un cancello in ferro e sovrastato da un cornicione a mensola, sovrastato a sua volta da un’effigie rappresentante l’emblema della città e del Clero, realizzata tra 1839 e 1841, opera di Giuseppe Filosa.
La parte superiore è anch’essa solcata da quattro lesene ed al centro è posto un ampio finestrone; la facciata termina con un timpano triangolare e sul lato destro sono presenti due piccole celle campanarie: la chiesa è sprovvista di campanile. Al suo interno vi è presente un unica navata con due cappelle per lato e l’altare maggiore. L’importanza di questa struttura è soprattutto la sua Biblioteca che venne realizzata nel 1879 ed abbiamo come testimonianza dei testi di Luigi Calvanico , bibliografo gesuita . In origine la proprietà apparteneva alla Chiesa ma con il passare degli anni la custodia passò alla biblioteca dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Mons. Raffaele Pellecchia” di Castellammare di Stabia.