Castellammare di Stabia, la città delle acque, famosa per le sue famose 28 sorgenti delle Terme Stabiane, conserva ancora oggi alcune fonti che riportano alla suo significato.
Sin dalle sue origini ebbe il nome di Stabiae ed è ricordata dai maggiori studiosi latini, dopo l’eruzione del Vesuvio nel 79 avanti Cristo.
Ci sono pervenuti solo alcuni documenti dove si parla del territorio stabiano. La radice della parola “Stabia” deriva dal vocabolo latino stabulum, con il significato di stalla: cioè luogo dove vi erano molte stalle; altri invece fanno derivare il termine dal greco isemi, che significa restare fermarsi, luogo di soggiorno.
Un documento dell’XI secolo parla di Castello da mare ed in seguito Castrum maris de Stabia.
Da questa prima fonte ci possiamo approcciare alla genesi della nostra città, per i suoi avvenimenti bellici, località di villeggiatura privilegiata dall’aristocrazia romana, e subì la stessa sorte delle città di Pompei ed Ercolano.
La seconda denominazione invece, ci riporta alla ripresa della città con il suo motto: post fata resurgo.
Questo aforisma sostituì il più antico “supereminet undis”, ritrovato nel libro il “Russolillo” perchè era rilegato in una copertina di pelle dal colore rosso.
Da qui emerge la fortezza della città ricordato per il suo ruolo nella guerra tra angioini ed aragonesi. Una città che è riuscita a scampare alle prepotenze ed alle tirannie dei nemici ed a lottare contro la sopraffazione.