Monte Faito. Area Pic Nic, così risorge l’ex Galoppatoio al Pian del Pero

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Ci sono cose che dalle nostre parti non funzionano grazie all’incuria di tanti, ce ne sono alcune che funzionano grazie alla forza di piccole comunità, poi ci sono alcuni individui, a volte definiti folli per la loro visione normale della vita e del territorio, che fanno rinascere luoghi lasciati al proprio destino, cioè a istituzioni assenti e trogloditi che sanno solo vivere nei rifiuti.

Antonio Pede è da anni che sale e scende da Monte Faito con il sogno di vedere rinascere quella montagna abbandonata a se stessa da troppi anni, quasi ci fosse una maledizione. Per fortuna, il vento sta cambiando grazie ad alcune associazioni come Faito For Fun di cui Antonio Pede è il presidente, l’associazione Protezione Verde ProNatura con i volontari Carmine Sinfarosa, Mario Tramparulo e Oscar Lucca e il Parco dei Monti Lattari col presidente Tristano Dello Ioio sempre attento e attivo alle esigenze del Gigante Buono.

Tutto è partito da lontano, ma la vittoria del contest Territorio Sostenibile con il progetto Giochiamo a Pianta Tu di Antonio Pede ha dato il via a quella piccola rivoluzione per il Galoppatoio (o ex Galoppatoio che dir si voglia) situato a Pian del Pero sul Monte Faito (clicca qui per la posizione su Google Map). Con “appena” 8.200 Euro, Antonio ha organizzato il recupero dell’area, oramai destinata a discarica a scarti di amianto e di bitume, uno schifo inqualificabile per l’uomo e per il territorio.

Così Antonio Pede si esprime:“Al posto dei rifiuti abbiamo piantato ben 80 Faggi, 60 Betulle, Ontani e Castagni, in tutto abbiamo interrato 300 piante con il contributo dei bambini della scuola elementare Annunziatella di Castellammare di Stabia.

Inoltre, abbiamo arginato uno di smottamento di circa 13 metri cubi di terra scivolati a valle con le piogge invernali, che hanno provocato danni a infrastrutture nei comuni sottostanti, arrestandolo con la sistemazione di pali a contenimento e il parziale riempimento della porzione di terra scivolata a valle con sassi per aumentarne l’azione drenante.”

E’ chiaramente soddisfatto Antonio Pede e lo è anche tutta la comunità fatta di brava gente che vive in un comprensorio enorme, quello del Parco dei Monti Lattari, che da luglio 2019 si è riappropriato di uno spazio che oggi permette di fare pic nic, avere dei giochi per bambini (è stato creato anche un piccolo campetto di calcio con due porte piccole), fare una brace in sicurezza da agosto grazie all’installazione di alcune braci, poter fare la raccolta differenziata dei rifiuti creati si nell’arco della giornata in montagna, ed il tutto è sotto alla custodia, gratuita, delle associazioni impegnate in questo nobile obiettivo per la comunità.

Adesso la palla passa ai cittadini che devono tenersi bene quest’area recuperata ed alle istituzioni che possono, anzi devono, aumentare i servizi per fruire al meglio dell’area, servizi come navette (ma di questo ne ha bisogno tutto il territorio ed è in corso già un esperimento dell’EAV sino al 20 agosto con una navetta che copre lo spazio dalla stazione della Funivia al Centro Sportivo, che però è un’altra zona del Faito, comunque molto bella e fruibile) o altre situazioni che possono migliorare la vivibilità del posto.

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