Pompei – Si infittisce il giallo sulla identità del presunto attentatore

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E’ un immigrato clandestino su cui pende un decreto d’espulsione dall’Italia,  l’uomo che lunedì pomeriggio ha fatto temere ad un attentato terroristico in Piazza Bartolo Longo.
Si chiama Jridi Othman ed è di nazionalità algerina.
Nonostante il decreto di espulsione, l’uomo ha dichiarato agli inquirenti di vivere a San Giuseppe Vesuviano, ma di non saper riferire il nome della strada dove si trova la sua abitazione.
I Carabinieri allora, insieme all’uomo, sono andati alla ricerca della fantomatica abitazione, ma dopo svariati giri, detta abitazione non è saltata fuori.
Il Giudice non ha potuto che convalidare il fermo e spedire l’algerino in cella presso il carcere di Poggioreale.

Il fatto

Jridi Othman, lunedì 26 Marzo, aveva rubato un’auto a Terzigno e si era diretto a Pompei dove, procedendo contromano e a forte velocità, aveva fatto irruzione in Piazza Bartolo Longo tra la folla dei passanti e gli operai intenti a smontare il palco allestito in occasione della Via Crucis.
L’algerino, sotto l’effetto di stupefacenti, piombato in piazza, non era però riuscito a fare molta strada.
Aveva perciò abbandonato l’auto e si era dato ad una rocambolesca fuga, terminata con la cattura da parte dei Carabinieri.

Diverse incongruenze nel racconto dell’algerino

Jridi Othman, interrogato dal giudice ha mentito sul suo domicilio e sulla sua età anagrafica.
Inoltre, dall’esame delle  sue impronte digitali è risultato che Othman era stato già denunciato a Cagliari proprio per false generalità.

Le parole del Sindaco Pietro Amitrano

Il Sindaco Pietro Amitrano  intende tranquillizzare i suoi cittadini con queste parole:

“Non c’è nessun pericolo in Piazza Bartolo Longo. Il sagrato è videosorvegliato e c’è sempre un presidio delle forze dell’ordine a vigilare quello che è un luogo sacro come Pompei”.

Intanto, le indagini dei Carabinieri, condotte dal maggiore Luigi Coppola e dal maresciallo Tommaso Canino, continuano senza sosta.

Allarme sicurezza

L’evento di lunedì pomeriggio ha riacceso i riflettori sull’allarme sicurezza in una città come Pompei ritenuta “obiettivo sensibile” dall’antiterrorismo.
Quella che poteva essere una tragedia è stata fortunatamente scongiurata, ma è chiaro che i ripetuti attacchi terroristici registrati in Europa e i due arresti avvenuti in Italia nelle ultime ore (a Foggia quello di un egiziano che insegnava ai bambini a combattere e a Torino quello di un marocchino, affiliato Isis) fanno seriamente temere.

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