Senza stipendi da 3 mesi. Operai sui tetti!

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A Gragnano, stamane, si sono registrati momenti di tensione. Sono tre mesi che gli operai non vengono pagati. Ecco cosa è accaduto

L’acquedotto di Gragnano, Sant’Antonio Abate, Lettere e Bonea (Monte Faito) è gestito da una società che si chiama Soteco Spa, che da tre mesi non paga gli stipendi ai propri operai (26 nel centro di Gragnano, quasi 70 in tutta le regione per 3 appalti differenti), i quali, stamane, disperati dalla situazione, sono saliti sui tetti dello stabilimento di Gragnano, minacciando di lanciarsi e di darsi fuoco. Sul posto sono intervenuti la Polizia Municipale di Gragnano ed i Vigili del Fuoco, che hanno anche gonfiato il tappeto per ammorbidire un eventuale tuffo nel vuoto.

Andrea Iovine, rappresentante sindacale degli operai saliti sui tetti a Gragnano, nello spiegare i fatti ci tiene a sottolineare che loro sono tecnicamente degli “invisibili” agli occhi di tutti, in quanto garantiscono sempre il servizio, e quindi per l’opinione pubblica il problema non esiste. Il gesto disperato della salita sui tetti è un segno verso i cittadini che devono conoscere questa situazione, sperando di smobilitare i piani alti a pagare il dovuto.

Infatti, come confermatoci dagli stessi operai, la Soteco Spa sostiene di avere un credito di quasi 5 milioni di Euro con la Regione Campania e che non riesce più a sopperire ai pagamenti. Per il mese di dicembre, in vista delle feste natalizie, ha provveduto ad elargire un contributo simbolico a favore degli stessi operai, i quali chiaramente non sono soddisfatti ancora, considerando che lavorano assicurando un servizio fondamentale per i comuni assicurandolo H24.

Alle ore 15, la Regione Campania tramite l’avvocato Fulvio Bonavitacola, vicepresidente ed assessore all’ambiente, sollecitato dai sindacati di categoria e dalle forze dell’ordine intervenute nei vari presidi, ha accelerato le procedure dei pagamenti, e lunedì prossimo, in data 17 dicembre 2018, la Regione Campania provvederà ad effettuare un pagamento, per un unico SAL di circa 600mila euro (su un vantato, come sopra accennato, di quasi 5 Mln di Euro dalla Soteco SpA), che a parere del responsabile della Soteco Spa, l’avvocato Salvatore Barletta, non potrà coprire tutti i debiti per stipendi e tredicesime degli operai.

A questo punto, gli operai dello stabilimento di Gragnano sono scesi dai tetti per recarsi a Caserta alla sede principale della Soteco Spa, ma a garanzia della “minaccia” sono rimasti sugli lastrici solari degli stabilimenti gli operai dello stabilimento di Sarno.

Alle ore 18, Andrea Iovine, intercettato telefonicamente, ci comunica che hanno raggiunto un accordo con la società Soteco, che ha garantito il pagamento di due mensilità, mentre per la tredicesima e il mese di dicembre il problema è rinviato a gennaio 2019, in quanto per il 2018 sono terminate le risorse spendibili da parte della Regione Campania.

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