Torre Annunziata – Le “Terme Vesuviane”, i bagni Termali del Generale Nunziante

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1831 – Da semplice Furiere a Ispettore dell’Armata del Regno delle Due Sicilie, insignito della Croce di San Giorgio, nominato nel 1830 Vicerè delle Sicilie, nel 1831 Ministro di Stato e Comandante di tutte le Truppe del Regno

Una carriera militarmente brillante, un rapporto continuo e leale con la casa Borbonica e tant’altro ancora. Un uomo curioso, prima di tutto, caratteristica che lo impegna anche in avventure dalla dubbia conclusione. Da ogni regione del Regno, riesce a trarre il meglio, così il marmo dalla basilicata, lo zolfo dalla Sicilia, la bonifica della Piana di Rosarno, nonché l’importazione della Trivella Artesiana per fornire il Regno di sorgenti d’acqua; tant’è che: Siamo debitori al Signor Generale Marchese Vito Nunziante della introduzione della trivella artesiana nel Regno ed, inoltre, della istituzione presso Poggio Reale alle porte della Metropoli, di una scuola ove si insegni ad usar correttamente tale macchina.”

E’ così che tutto ha inizio.

Dagli annali civili del Regno delle Due Sicilie, 1834

Vago il Signor Generale Nunziante di provvedere di acqua viva alcuni dei nostri luoghi che ne patissero il difetto, pose la mano a voler discovrir qualche occulta fonte

Con saggio avvedimento scelse un sito che le norme di questa maniera di trivellare, indicano come il più acconcio a dover nascondere qualche vena d’acqua, presso le sponde del mare, ai piedi di una rupe di tufo, parte del picciol promontorio, detto per la sua forma: l’Uncino.

E’ tanto più probabile facevasi qui l’invenzione di una sorgente, poiché a cento palmi dalla spiaggia si erano da gran tempo osservate bolle d’aria sorgere dal fondo del mare e scappar fuori dalla sua superficie.

E’ il 18 giugno 1831, gli scavi procedono da giorni, quando, dopo aver superato diversi strati di argilla arenosa e di lapilli, dal foro spiccia un abbondoso getto di 4 pollici di diametro. La gioia è grande! Il Sig. Generale ordina che “le novelle acque minerali” vengano analizzate “con tutti gli artifici che somministra la chimica, affinchè fosse facile anche determinare a priori quali usi medici se ne potevan fare”.

Il perito nominato è il Prof. Ricci che ne fa un’attenta analisi e ne pubblica una prima memoria, dichiarando, da subito la particolare mineralizzazione, i mali contro cui può ragionevolmente somministrarsi ed esprime il desiderio che a Torre Annunciata si ponga uno “Stabilimento da bagno” e si pubblichi “il giornale delle cure per essa operate””la gran copia di gas acido carbonico racchiuso in quest’acqua è tale che nessun’altra delle minerali sino ad ora note ne contenga altrettanta; copia dovuta alla presenza del nostro vulcano, poiché essa ne scaturisce dalla estrema falda meridionale. Quest’acqua non può non essere salutare per cui si adoperi in parziali o generali bagnature per docce, per colliri o per bevande; poiché certo è che molti morbi vengono da essa debellati”.

Contenenti l’osservazioni di insigni medici, vengono pubblicati due volumetti dallo stesso Marchese, con il titolo: Raccolta di osservazioni sull’uso dell’acqua Termominerale-Vesuviana-Nunziante. L’Ospedale degli Incurabili attesta sei casi di guarigione da “ anasarca degli arti inferiori” e “ascite addominale nello spazio di 12 giorni”.

Le guarigioni negli Ospedali Militari: il Sig. Pisani, primo Chirurgo del Reggimento Lancieri, invia un soldato affetto da dolori artritici presso lo stabilimento dell’acqua vesuviana e qui “ con l’uso così interno come esterno, trasse tal vantaggio che dopo 20 giorni il suo corpo è tornato in perfetta forma. Il Pretunti, fondatore dell’Accademia Medico Chirurgica di Napoli, scrive di sua mano di “aver messo in uso l’acqua vesuviana nell’ospedale degli Incurabili e di Santamaria di Loreto.

Un Real Rescritto del 30 gennaio 1833 stabilisce che in Torre Annunciata si stanzi uno “ospedaletto ausiliario del grande ospedale militare della Trinità, affinchè vi si mandino gli infermi bisognosi di quelle acque”. Tale fonte viene acclamata come l’universale panacea contro tutti i mali per cui  “non solo nel Regno di Napoli ma negli esteri paesi è sparsa la fama di tali salutevoli onde; Livorno, Marsiglia, Trieste, Malta sino alle lontane Americhe se ne spediscono le bottiglie”. Dunque, il Generale Nunziante non manca di far costruire un edificio acconcio al bisogno.

“ Sorge sull’infima riva, in una ridente postura, il Nobile Edificio che guarda il mezzogiorno e il mare. Si compone di un corpo con due ali allungate, corre per tutta la sua lunghezza un peristilio adorno di colonne di lava. Appena qualche gradino introduce nella luminosa sala ,al centro della quale troviamo la sorgente; al di là e al di qua di essa, 24 camerini da bagno e una capace stanza riservata al bagno dei poveri. Ogni stanza è fornita di vaschetta per i bagnaiuoli, mentre, in alcune di esse, vi sono tubi preparati per docciare l’acqua medesima, con ingegni così artificiali che è fatta abilità di ognuno ricevere il getto desiderato”.

La costruzione di tale edificio non può essere non avvenuta senza aver precedentemente sistemato il terreno per cui: “ruppesi a perpendicolare dietro la sorgente, il colle per 70 palmi. Lo si taglia poi a occidente a parallelo con la riva per dare la giusta inclinazione alla strada che si fa larga 221 palmi di modo che due carrozze possano andare insieme e i pedoni avere il loro spazio. La strada di accesso dalla città avrà due branche a piano inclinato… una albergheria verrà posta a comodo dello stabilimento cosicchè questo possa gareggiare coi primi di simil natura che vanta l’Europa”. Ma nel  rompere il Monte  che fa angolo con il promontorio dell’Uncino apparve qualche avanzo di antico muro; si proseguì allora per entro le viscere di quell’antico cavamento: muraglie, stanze e  altri pozzi; un’ infinità di ruderi e anticaglie. Il Giornale del Regno delle Due Sicilie annuncia: sua Maestà il Re Signore nostro che già aveva visitato lo stabilimento dei bagni il 28 ottobre ultimo ivi torna per vedere le cose discoperte in quelle profondità”; ordinando che la Reale Accademia Ercolanense esamini tali reperti.

I bagni Termali del Generale Nunziante sono oggi le “Terme Vesuviane” ,internamente  alle quali restano inglobate le antiche. Tali Terme rappresentano il  fiore all’occhiello della città di Torre Annunziata che continua  nei secoli la sua tradizione termale e  che ha dedicato proprio al Nunziante la strada di accesso e il piazzale sul quale esse ancora sussistono.

 

 

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