San Vincenzo Romano, il figlio più illustre di Torre del Greco
“Il più illustre figlio di Torre del Greco è senza dubbio il Beato Vincenzo Romano. Egli ha lasciato un’eredità spirituale preziosa con l’esempio di una vita santa, del fervore sacerdotale e della totale dedizione che caratterizzarono gli oltre trent’anni del suo ministero pastorale.
Egli fu un precursore della carità sociale, così importante per la Chiesa di oggi, con l’assistenza spirituale e la tutela dei diritti dei pescatori di corallo, per i quali era celebre Torre del Greco. Durante i lunghi periodi di assenza degli uomini su mari lontani, il Beato riservava particolari cure alle loro famiglie.
Ma Vincenzo Romano lavorò intensamente soprattutto per la formazione delle coscienze e per l’evangelizzazione… Alla gente del popolo propose il Vangelo nella sua semplicità ed autenticità, divenendo egli stesso testimone credibile e araldo della parola di Cristo con una vita povera, umile e, soprattutto, integralmente dedita al ministero…
Vi invito tutti a riprendere ancora oggi il suo programma pastorale, per inserirlo nelle moderne tensioni sociali con il suo stesso fervore e la sua medesima passione”.
Sono queste le parole con le quali Giovanni Paolo II, durante la visita pastorale alla comunità torrese, rese omaggio alle spoglie mortali di San Vincenzo Romano, che riposano nella Basilica Pontificia di Santa Croce.
‘O prevet faticatore
San Vincenzo Romano nacque il 3 giugno 1751 a Torre del Greco, in via Piscopia (è possibile visitare la sua casa su prenotazione).
Fin da piccolo Vincenzo Romano manifestò il desiderio di diventare sacerdote, tanto che a quattordici anni entrò in seminario dove iniziò il suo lungo e faticoso cammino di studi e di preparazione interiore che si sarebbe poi concluso con l’ordinazione sacerdotale.
Alla formazione di San Vincenzo contribuirono la spiritualità di Don Mariano Arciero e gli insegnamenti di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori.
Divenne cappellano e poi parroco della Parrocchia di Santa Croce di Torre del Greco. Il 15 giugno 1794 la cittadina fu travolta e distrutta da una terribile colata di lava. Tutte le case, compresa la chiesa parrocchiale, crollarono sotto l’impeto del magma infocato – un’immane tragedia, ma il popolo di Torre del Greco, guidato dalla tenacia del suo parroco, si diede da fare per la ricostruzione dell’intero paese e la parrocchia venne ricostruita e resa più maestosa.
Il suo impegno per la comunità fu così grande da valergli il titolo popolare di “prevet faticatore”.
I diritti dei pescatori di corallo
Don Vincenzo tutelò i diritti dei pescatori di corallo, la principale attività di Torre del Greco. Nei lunghi periodi in cui essi erano in mare, egli si occupava delle loro famiglie, aiutandole a superare i tanti problemi che la prolungata assenza degli uomini procurava.
Morì il 20 dicembre 1831, dopo una lunga e penosa malattia. Fu proclamato beato da Paolo VI, il 17 novembre 1963 e il 14 ottobre 2018 è stato proclamato Santo da Papa Francesco.
“Fare bene del bene” era il suo motto.
Leggi pure: VINCENZO ROMANO E’ UFFICIALMENTE SANTO (FOTO E VIDEO DELLA CANONIZZAZIONE)