Assegno unico e universale 2023, maggiorazioni in arrivo da febbraio

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Assegno unico e universale 2023, cos’è?

L’assegno unico e universale è un sostegno economico per le famiglie con figli a carico che viene attribuito a partire dal settimo mese di gravidanza e fino al 21º anno di età. L’importo varia in base all’ISEE della famiglia e all’età dei figli a carico. E’ definito unico perché unifica e sostituisce una serie di misure a sostegno delle famiglie, e universale in quanto viene attribuito a tutte le famiglie con figli a carico residenti e domiciliate in Italia.

Per maggiori informazioni: Assegno unico e universale

 

Assegno unico e universale 2023, a chi spetta la maggiorazione?

Come anticipato la Legge di Bilancio 2023 ha modificato l’assegno unico e universale per l’anno in corso aumentandone l’importo. Nello specifico si assisterà ad un aumento:

  • del 50% della maggiorazione forfettaria, per i nuclei con almeno 4 figli, che sale a 150 euro mensili a nucleo;
  • del 50% dell’assegno per i nuclei familiari numerosi, con tre o più figli a carico, limitatamente ai figli di età compresa tra uno e tre anni per i quali l’importo spettante per ogni figlio aumenta del 50%, per livelli di ISEE fino a 40mila euro;
  • del 50% dell’assegno, da applicare agli importi spettanti secondo le fasce Isee di riferimento, per i nuclei familiari con figli di età inferiore a 1 anno.

Inoltre la manovra interviene anche in favore dei nuclei con figli disabili, disponendo la corresponsione a regime degli aumenti che erano stati riconosciuti nel corso del 2022.

 

Assegno unico e universale 2023, previsto il rinnovo automatico

Un’ulteriore novità introdotta dalla Legge di Bilancio 2023 riguarda la procedura di rinnovo annuale, dal 1 gennaio 2023 infatti i percettori dell’assegno unico e universale non dovranno rifare la domanda per richiedere l’assegno in quanto verrà accreditato automaticamente dall’INPS su IBAN o altro sistema di pagamento indicato al momento della richiesta a tutti gli aventi diritto di cui conosce la situazione reddituale in base all’ISEE. L’Istituto di Previdenza quindi erogherà il sussidio replicando le modalità e gli importi del 2022 qualora non siano segnalati cambiamenti da parte del nucleo familiare beneficiario. Di conseguenza, nell’eventualità di variazioni quali la nascita di un nuovo figlio o il compimento di 22 anni di età da parte di un figlio, spetterà al nucleo familiare comunicare tali cambiamenti all’Inps.

Potranno invece presentare domanda coloro che non hanno mai fruito del contributo e quanti avevano prima del 28 febbraio 2023 trasmesso una istanza che non è stata accolta o non è più attiva. Per quanto attiene la decorrenza della prestazione l’Inps ricorda che, per le domande presentate entro il 30 giugno del 2023, l’Assegno è riconosciuto a decorrere dal mese di marzo del medesimo anno.

Si ricorda inoltre che per la quantificazione dell’Assegno permane, per tutti i beneficiari, l’onere di procedere alla presentazione della nuova DSU per l’anno 2023. In assenza di una nuova DSU, correttamente attestata, l’importo dell’Assegno unico e universale sarà calcolato a partire dal mese di marzo 2023 con riferimento agli importi minimi previsti dalla normativa.

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