Calendario delle festività romane – 23 Marzo: Tubilustrium

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Calendario festività romane  – Il mese di Marzo era dedicato alle festività in commemorazione a Marte dio della guerra, da cui ne deriva anche il nome del mese.

[divider]Leggi le altre feste romane di marzo[/divider]

Calendario delle feste romane – 19 Marzo: Quinquatria

Calendario festività romane: Il Tubilustrium – il lustrium delle Tubae

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Arco di Tito – Processione con due Tubae

Il 23 Marzo, tra i romani,  si festeggiava il Tubilustrium, dove avveniva il lustrium: il lavaggio sacro delle Tubae, le trombe da guerra. Tale avvenimento accadeva in vista della ripresa delle campagne militari che andava da Marzo ad Ottobre.

All’inizio il Tubilustrium doveva essere una festa indipendente, poi con l’ampliamento delle feste dei Quinquatria in età cesariana, che iniziavano il 19 Marzo, furono inglobate ad esse formando così l’ultimo giorno di questa festività.

La festività del Tubilustrium era l’ultima ricorrenza del mese di Marzo dedicata al dio Marte, l’importanza di questo giorno è stata tramandata da Varrone. Infatti, questa ricorrenza era così solenne  che i due giorni precedenti erano dedicati ai Mani1. Durante questi due giorni avveniva la preparazione alla festa solenne. Si eseguito un pellegrinaggio ai sacrari degli Argei2 e venivano compiuti i dovuti riti dai Salii3.

I Salii interpretavano una danza scandita dal suono delle tibie, intonando melodie legate alla propri patria. Il Praesul guidava gli altri battendo tre volte il piede per terra cambiandone il ritmo che gli altri dovevano seguire.

I canti interpretati invece erano in onore agli dei e altri in onore ai mortali.  Malgrado la loro presenza, è difficile che il Tubilustrium faccia parte delle feste Saliari, infatti, secondo Ovidio era da considerare tra le feste legate a Minerva che iniziavano il 19 Marzo.

Secondo il poeta romano, durante la festa del 23 venivano purificate le trombe da guerra: tubae. Il lavacro, il lavaggio rituale, avveniva nell’Atrium sutorium, sappiamo poco di questo luogo, ma si ipotizza che si tratti del zona della congregazione dei calzolai, ed era accompagnato successivamente da sacrifici e ludi. È difficile credere che durante quel giorno avvenisse solo la purificazione delle trombe sacre.

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Pittura parietale Pompei – Statua di Marte

Osservando il calendario Prenestino4 , un’iscrizione che si riferisce alla festa riporta: “Feriae Marti. Hic dies appellatur ita quod in atrio Sutorio tubi lustrantur quibus in sacris utuntur”. Come si può notare vi è la dicitura di Tubi, cioè i bastoni augurali che si usavano nelle feste religiose. Dai Tubi furono poi create ad imitazione le Tubae e i Litui, che venivano utilizzate nei sacrifici. L’iscrizione inoltre afferma che in quel giorno fu trovato intatto sul Palatino, malgrado l’incendio da parte dei Galli, il bastone con cui Romolo aveva delimitato sul terreno la città di Roma.

Quindi molto probabilmente oltre al lavacro delle Tubae, avveniva una processione dei Litui e dei Tubi nel Circo.

Il Tubilustrium, nel calendario Filocaliano5 fa parte, insieme ai Quinquatria, alle festa dedicata alla Madre degli Dei, Cibele.

Il giorno 23 oltre ad essere dedicato al dio Marte, si celebrava la coniunx (congiunta) del dio, Nerio6.

Una seconda celebrazione del Tubilustrium avveniva il 23 Maggio ed era in onore del dio Vulcano, creatore delle Tubae.

  1. Secondo alcuni studiosi i Mani erano delle divinità ctonie, cioè degli inferi; secondo altri erano le anime dei defunti che vagavano nell’oltretomba e che in determinati giorni risalivano sulla terra.
  2. Secondo Varrone gli Argei erano i principi arrivati in Italia insieme ad Ercole e si stanziarono in un villaggio sul campidoglio fondato per volere del dio Saturno. I Sacrari degli Argei erano 27 cappelle sparse per le 4 Regioni serviane.
  3. Collegio sacerdotale romano e scandivano il passaggio dal periodo in cui l’impero era in guerra al momento di pace. Erano in numero di 12 e furono istituiti quando in un momento di pestilenza durante la reggenza di Numa, cadde dal cielo la sacra Ancile (lo scudo incavato su ambedue le parti). I giovani sacerdoti furono consacrati a Marte.
  4. Calendario rurale romano inciso in forma epigrafica su marmo e rinvenuto a Praeneste.
  5. Il più antico calendario cristiano conosciuto, creato da Furio Dionisio Filocalo.
  6. Dea minore il cui nome significa forza. Forse nasce come personificazione del potere del dio Marte.

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