Il mini laboratorio di disegno tenuto ieri al Comicon da Blasco Pisapia mi ha fatto ripensare ad un’espressione tipica napoletana che non sentivo più da diverso tempo. “Sarrà stato o’munaciello!” mi ripeteva mia nonna quando non riuscivo a trovare qualcosa. Il tono era quello che lasciava intendere che se fossi stata più ordinata, non avrei perso tempo a cercare. Ma chi è ‘o munaciello?
ESPRESSO NAPOLETANO, Chi è ‘o munaciello?
‘O munaciello (letteralmente: piccolo monaco) è uno spiritello del folklore napoletano, a volte dispettoso, coperto da un saio. E’ piccolo di statura e deforme, con il volto coperto dal cappuccio. Circa la sua esistenza molte ipotesi. C’è chi sostiene che sia solo frutto di racconti popolati e chi invece, che si tratti di un ragazzino realmente esistito.
Secondo Matilde Serao, infatti, si tratterebbe del frutto dell’amore clandestino tra Caterina Frezza, figlia di un ricco mercante e Stefano Mariconda, un umile e povero garzone. Dal loro amore sarebbe nato un bambino deforme al quale la gente del posto attribuiva ogni colpa e sventura – ipotesi che sembra sia stata avvalorata dal ritrovamento dei alcuni resti di un uomo affetto da nanismo.
“O Munaciello: a chi arricchisce e a chi appezzentisce”
Il Munaciello, secondo il folklore napoletano, vivrebbe in casa e si manifesterebbe con gesti a volte benevoli. Un antico proverbio, infatti, recita: “O Munaciello: a chi arricchisce e a chi appezzentisce” perchè sembra che faccia trovare soldi in casa. Mai però rivelarne la presenza, altrimenti si rischia di perdere ogni fortuna.
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