In ogni cultura, i proverbi e i detti popolari racchiudono la saggezza accumulata attraverso le generazioni.Nel cuore di Napoli, un detto suona particolarmente pungente: “‘A mmiria d”e pariente è ‘a mmiria cchiù fetente”.
Tradotto, significa che l’invidia più pericolosa e insidiosa è proprio quella provata dai parenti.
‘A mmiria d”e pariente è ‘a mmiria cchiù fetente”, una verità spesso taciuta
Questo detto mette in luce una verità spesso taciuta, ma profondamente sentita: i legami familiari, che dovrebbero essere sinonimo di affetto e supporto, possono a volte celare sentimenti di rivalità e gelosia.L’invidia tra parenti è considerata “fetente” perché colpisce la fiducia tra familiari che dovrebbe essere quella più forte.
Nella complessità dei rapporti familiari, l’invidia può nascere da motivi molteplici: dal successo lavorativo, dalla stabilità economica e/o dalla felicità coniugale.Quando questi sentimenti emergono all’interno della famiglia, possono generare fratture profonde, alimentando rancori che difficilmente vengono dimenticati.
Questo proverbio sottolinea anche la pericolosità di questo tipo di invidia, poiché chi la prova ha un accesso privilegiato alla vita dell’altro, conoscendone punti deboli e vulnerabilità.L’invidia familiare può quindi essere più devastante di quella proveniente da estranei, perché si insinua nel quotidiano, erodendo lentamente i legami affettivi e la serenità familiare.
Il detto napoletano invita, dunque, a riflettere e a ricordare che la famiglia dovrebbe essere un rifugio, non un terreno di rivalità.