Detti napoletani: ‘Na femmena e ‘na papera, arrevutajeno Napule


Il detto napoletano ‘Na femmena e ‘na papera, arrevutajeno Napule (tradotto letteralmente “Una donna e un’oca misero in subbuglio Napoli”) sottolinea come, anche una sola donna, possa essere in grado di scatenare un vero e proprio finimondo, così come farebbe anche un’oca, animale noto per il suo comportamento rumoroso e caotico.

Il detto fa riferimento alla capacità delle donne di cambiare il corso degli eventi, evocando l’immagine di una città in subbuglio. Dietro l’apparente leggerezza della frase si cela un profondo riconoscimento del potere femminile, capace di influenzare la vita quotidiana e sociale.

Napoli, con la sua storia e la sua vivacità, è il palcoscenico perfetto per queste metafore. Il detto, tramandato di generazione in generazione, continua a essere usato per descrivere situazioni di caos e scompiglio, ma con tono ironico ed affettuoso, tipico dell’umorismo napoletano, non come offesa linguistica rivolta alle donne come può essere considerata oggigiorno.

 

 

 


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