E’ proprio su queste sponde che, in un passato molto lontano, sorgeva il tempio di Afrodite Euplea, protettrice dei naviganti che doppiavano il promontorio; i viaggiatori le si affidavano con preghiere e doni affinché li proteggesse, nel lungo peregrinare, da sciagure impreviste; la Dea, dal canto suo, ricambiava con estrema ospitalità gli uomini, in quei luoghi, sicuramente indimenticabili.
Purtroppo, però, quell’angolo di paradiso tra la Baia di Trentaremi ed i declivi di Marechiaro, fu devastato e poi dimenticato per la venuta del Cristianesimo.
Il “Parco Archeologico Sommerso della Gaiola” è ,oggi, il cuore pulsante del litorale di Posillipo e, sicuramente, i due “Isolotti” che lo contraddistinguono, un tempo, facevano parte di un unico blocco di tufo degradante verso il mare.
Grazie alle correnti favorevoli la flora e la fauna marina sono molto particolari; inoltre, in questo fondale, ben conservati, vi sono importanti resti archeologici tra cui le pertinenze della Villa del Pausilypon (costruita intorno al I sec.a.C.), divenuta,poi, residenza imperiale.
La “Gaiola”, dunque,vera e propria oasi di pace, convive con il brulicante e costante caos cittadino: una spiaggia per pochi le cui due appendici risultano immediatamente raggiungibili in poche bracciate ma, un luogo che, come tanti a Napoli, è circondato da mistero e fascino.
“Afrodite, infatti, spodestata, profetizzò che in quei luoghi, più nessuno,vi avrebbe vissuto in pace!”
1920 – Hans Braun compra l’isola e va a viverci con sua moglie fino al giorno in cui ne viene trovato il corpo, esanime, trapassato da una pallottola e avvolto in un tappeto.
1923- Dopo una burrasca, il mare restituisce il corpo della vedova di Braun; i cavi della teleferica che unisce la terraferma all’isolotto vengono troncati da un fulmine.
1930 – Otto Grunbach, nuovo proprietario, muore d’infarto.
1950 – Paul Langheim, un Barone dall’eccentrica personalità, consigliato dalla cara amica Peggy GuGgenheim, vi si trasferisce e provvede ad una magnifica ristrutturazione, dilapidando tra il 1955 ed il 1965 il suo intero patrimonio; un decennio in cui alla Gajola, si tengono feste lussuosissime con invitati del calibro di Aristotele Onassis, della Regina Elisabetta, di Costantino di Grecia, di Baldovino del Belgio ed ancora, Liz Taylor, Marilyn Monroe, Richard Burton.
1960 – Gianni Agnelli subentra al Barone Langheim, ormai in bancarotta ma per una serie improvvisa di lutti in famiglia (è in questo periodo che il figlio Eduardo si toglie la vita), si convince di dover vendere immediatamente.
1968 – Jean Paul Getty vi si stabilisce; purtroppo, però, il nipote viene rapito e gli viene tagliato un orecchio!
E’ lungo, dunque, l’elenco di eventi nefasti che hanno accompagnato questi luoghi fino al momento in cui la Regione Campania ha rilevato i due isolotti e la residenza per arrivare all’istituzione del parco archeologico.
Una spiaggia bellissima, la Gaiola, riservata ai mattinieri che riescono ad impadronirsi del poco spazio a disposizione; per i “Posillipini” una parte importante del territorio che resta, però, nel tempo, comunque e sempre circondata da un’aura misteriosa.
Qui, nelle notti di burrasca, il lamento disperato (udito da tutti) di una donna ricorda, forse, la maledizione profetizzata da Afrodite il giorno della sua estromissione?