Il 17 Gennaio è la Giornata Mondiale della Pizza e del Pizzaiolo. La scelta della data non è casuale: il 17 Gennaio, infatti, si celebra Sant’Antonio Abate (Sant’Antuono, per distinguerlo da quello di Padova), protettore di fornai e pizzaioli; una festa in cui il sacro si mischia con il profano, come spesso accade nelle più antiche e autentiche tradizioni popolari. Sembra che in passato le famiglie di fornai e pizzaioli per celebrare il loro santo protettore, fermassero le loro produzioni e si radunassero tutti insieme intorno ad un grande fuoco in segno di ringraziamento. Sta di fatto che ancora oggi, in tutt’Italia, ogni anno, per celebrare Sant’Antuono viene svolto il medesimo rito per rendere onore alla tradizione. Il rito è quello dei “Focarazzi”, “Ceppi” o “Fuochi di Sant’Antonio”, grandi falò purificatrici e portatori di fecondità che bruciano tutta la notte.
La leggenda di Sant’Antonio Abate
Ma da dove nasce il rito dei Focarazzi? Come sempre da una leggenda antichissima secondo la quale Sant’Antonio sarebbe sceso agli inferi, insieme al suo maialino, per rubare il fuoco e regalarlo agli uomini. Il Santo, giunto agli inferi, non ricevette certo una buona accoglienza dai demoni i quali, infatti, gli rubarono il bastone. Il maialino allora iniziò a mettere tutto a soqquadro facendo un gran baccano. Sant’Antonio disse ai diavoli “se volete che lo faccia star buono, dovete ridarmi il mio bastone”. Solo quando il bastone rientrò nelle mani di Sant’Antonio, il maialino si tranquillizzò. Quello però era un bastone di ferula dal midollo spugnoso, ossia un bastone che, incorporata una scintilla nel midollo il legno, continua ad ardere, anche se dall’esterno non si vede. Fu così che Sant’Antonio, facendola in barba ai demoni, portò il fuoco agli uomini.