Dopo la fine della grande guerra, in Giappone regna una pace duratura ma fragile.Tuttavia diversi Samurai, che erano arrivati addirittura a trasformarsi in giganteschi Robot guerrieri, si sono ritrovati abbandonati e senza lavoro o prestigio.
Così i Nobuseri (il nome di questi Samurai robot) si sono dati al brigantaggio più bieco.Kirara, una sacerdotessa con il potere di trovare l’acqua, vive in un piccolo villaggio vittima dei Nobuseri.
Stufa sia dei soprusi che della codardia di molti suoi compaesani, con l’aiuto della sorellina Komachi e da Rikichi, un contadino, decide di assoldare dei Samurai per difendere il villaggio.Giunti in città i tre hanno poca fortuna (come compenso possono offrire solo vitto e alloggio) ma le cose cambiano quando si imbattono in Kambee, un veterano della guerra.
Il veterano prende a cuore la situazione e decide di aiutare i tre a reclutare i Samurai necessari a difendere il villaggio.
Produzione
La serie, prodotta dallo studio Gonzo, trae ovviamente ispirazione dal film di Akira Kurosawa “I sette Samurai” del 1954 con Toshiro Mifune, considerato una pietra miliare della storia del cinema.La serie, che segue il classico format dello studio, ovvero un anime auto conclusivo di ventisei puntate, è un omaggio per i 50 anni del film.
La serie, uscita in Giappone nel 2004, riuscì a superare i confine del Sol Levante arrivando in quasi tutta l’Asia e in America.Successivamente la serie è stata trasmessa anche in Europa.
In Italia era inizialmente disponibile solo per il solo circuito home video per essere trasmessa sul canale GXT.I creatori della serie, Daisuke Itō e Kazuhiko Inomata, dichiararono che la serie avrebbe mantenuto i valori e la trama del capolavoro del regista giapponese, limitandosi ad inserire nuovi elementi.
Infatti la serie estende la trama originale rimanendo però fedele al film originale.Infatti nei ventisei episodi di cui è composta la serie (tipico format dello studio produttore di Full Metal Panic) potrebbe essere un film allungato.
Infatti i personaggi della sacerdotessa Kirara e della piccola Komachi sono gli unici personaggi originali dell’anime.Tutti gli altri infatti sono presi direttamente dal film, anche con gli stessi ruoli.
Ambientazione
Oltre a ciò, anche l’ambientazione è differente.
Dal periodo Azuchi Momoyama (circa 1580 d.C.) del film la serie è ambientata in un medioevo futuristico con elementi steampunk (un filone fantastico in cui tecnologia e le strumentazioni vengono azionate dalla vapore).I Nobuseri sono giganteschi Robot, ma non esiste l’energia elettrica.
Inoltre la storia sposta anche la totalità della storia.Se il film si limita a narrare i fatti all’interno del villaggio, la serie mette in scena anche degli intrighi politici, descrivendo un’epoca confusa, con avvicendamenti di potere fra la vecchia e la nuova generazione politica.
Accoglienza
La serie, come molte dello studio Gonzo, ha ricevuto recensione più che positive dalla critica e dal pubblico ed anche un buon successo.
Le critiche più “feroci” sono rivolte ad alcuni dei personaggi, considerati troppo stereotipati.L’antagonista principale (che non svelo per evitare spoiler) è stato al contrario molto ben accolto.
Molto apprezzate anche le musiche, in particolare la sigla di chiusura cantata dal gruppo ‘Rin.Leggi anche: Kenshin Samurai Vagabondo – L’angolo del Nerd e dell’Otaku