E’ la prima donna ad aver conquistato una medaglia olimpica nel pugilato. “Butterfly” è il docufilm che racconta la sua adolescenza. Cresciuta tra le strade di Torre Annunziata, è nella palestra del maestro Lucio Zurlo che impara a combattere e ad inseguire il suo sogno: una carriera nel pugilato.
Un docufilm, un libro che racconta la sua vita (“Cuore di Pugile” edito da Piemme ) ed ora anche una birra a renderle omaggio. E’ la Butterfly, prodotta da un’azienda del Sannio che ha presentato la sua nuova produzione con questa nota: “Dedicata ad una perseverante sognatrice che ce l’ha fatta”.
Per DONNE PRAGMATICHE, questo mese abbiamo avuto il piacere di intervistare Irma Testa una delle punte di diamante dello sport italiano.
- Irma, chi era quella ragazzina che si è avvicinata al pugilato?
Una ragazzina sensibile e curiosa di provare questa disciplina. La passione poi è nata grazie a mia sorella Lucia, che già la praticava. Lei è il mio punto di riferimento, un grande esempio.
- Cosa ha trovato quella ragazzina, oggi donna, nel pugilato?
Nel pugilato ho trovato insegnamenti e passione. Non è solo la mia professione. Ha formato il mio carattere e mi ha insegnato il rispetto e le regole. Ho capito quali sono le cose in cui è giusto credere e combattere, dentro e fuori dal ring.
- A Tokyo ci hai fatto vivere grandi emozioni. Quali sono state, invece, le tue prima e dopo la conquista del bronzo?
Prima è stata dura, soprattutto la preparazione dato il rinvio causa covid. Lo stop durante il torneo di qualificazione a Londra 2020, in piena forma fisica, ci ha spiazzati e abbiamo dovuto ricominciare tutto da capo. Per fortuna è andato tutto bene alla fine. Dopo la vittoria del bronzo è stato tutto fantastico e commovente. Ho ricevuto tantissime dimostrazioni di affetto. Avrei abbracciato tutti.
- Tra le emozioni che insieme a te saltellano sul ring, trova posto anche la paura?
La paura è una componente essenziale, bisogna rispettarla e imparare a familiarizzarci. Solo così puoi usarla a tuo favore e trovare quella determinazione che ti porta a grandi risultati.
- Prima italiana campionessa olimpica di pugilato. Com’è entrare nella storia?
È una soddisfazione immensa ed è un segnale forte per tutto il movimento: le donne possono fare pugilato! Per me è un sogno, la conferma che tutti i miei sforzi sono valsi a qualcosa.
- Il fenomeno Irma Testa, infatti, sembra essere in aumento. Il pugilato non viene più visto come uno sport prettamente maschile e altre ragazze, seguendo il tuo esempio, si stanno avvicinando a questa disciplina. Quale consiglio ti sentiresti di dare a queste ragazze?
Consiglierei loro di buttarsi e di prendere a pugni anche i pregiudizi come ho fatto io. Con il mio bronzo olimpico spero di aver aperto una strada. Nell’immaginario collettivo la boxe è uno sport ancora maschile, ma le cose stanno cambiando.
- Quali sono i tuoi prossimi impegni?
A livello sportivo sicuramente i Mondiali per il resto affermarmi come donna e come esempio per tanti ragazzi dentro e fuori dal ring.
- Come ti vedi tra una ventina d’anni? Cosa sogni per il tuo futuro?
Queste sono le domande più difficili. Sogno di essere la più bella e vera versione di Irma possibile.
- In poche parole chi è Irma Testa?
Una sognatrice combattente.
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