Come si può arrivare a simili livelli di bassezza? E’ una domanda, purtroppo, che mi pongo sempre più spesso negli ultimi anni. Dell’odio gratuito che corre in rete proprio non riesco a farmene una ragione. Forse dovrei, ma sarebbe come gettare la spugna una volta e per tutte ed io di rassegnarmi non ne ho proprio voglia. Anche la morte di David Sassoli, personaggio discreto, garbato e di alto profilo, ha sollevato odio. Ma perchè? Proprio non ci arrivo!
David Sassoli in un video su twitter ci parla della sua ultima malattia
Qualunque sia oggi la causa di un decesso, la macchina del fango non vede l’ora di mettersi in moto e ricondurla alla inoculazione dei vaccini. Così prendono vita oscene fake news che rapidamente alimentano le più orribili congetture.
David Sassoli, in un video pubblicato il 9 novembre raccontava della sua malattia: “A settembre, nel corso della plenaria del Parlamento Europeo, sono stato colpito in modo grave da una brutta polmonite da legionella. Ho avuto febbre altissima, sono stato ricoverato all’ospedale di Strasburgo. Poi sono rientrato in Italia per la convalescenza, ma purtroppo ho subito una ricaduta e questo episodio ha spinto i medici a consigliarmi una serie di analisi e di accertamenti ed è quello che sto facendo. I medici stanno lavorando per consentirmi di tornare al più presto ai miei impegni. A loro va il mio ringraziamentl per la loro competenza, per la loro attenzione, così come vorrei ringraziare di vero cuore voi colleghi europarlamentari di ogni colore politico per la vostra vicinanza e voi cittadini che mi manifestate affetto e solidarietà.”
La polmonite da legionella, la ricaduta e la disfunzione del sistema immunitario sono stati, purtroppo, fatali per Sassoli. Il fatto che fosse ricoverato ad Aviano, in un centro oncologico, avrebbe dovuto lasciare intendere quale fosse lo stato di salute e quali del cause del decesso dell’ex giornalista. Ma chi desiderava attribuire ai vaccini un altro decesso ed esultare come tifosi allo stadio per la morte di qualcuno, evidentemente non aveva nessuna intenzione di “leggere tra le righe”.