Green Pass, ecco perché non limita affatto la libertà dell’individuo


Conto alla rovescia per l’entrata in vigore del Green Pass. Dal 6 agosto prossimo entrerà in vigore il certificato vaccinale, che ha generato molte proteste in piazza nei giorni scorsi. Grazie al Green Pass è possibile entrare nei luoghi chiusi o a rischio assembramento come ristoranti, bar, stadi, uffici, pub, musei, eventi. Passaporto ancora non valido per i trasporti a breve e lunga percorrenza, ma non si esclude che l’obbligatorietà del pass verrà estesa anche lì.

Green Pass, da Palazzo Chigi importanti novità: Draghi incontra i sindacati

Da Palazzo Chigi trapelano informazioni importanti: il ministro Draghi fa sapere che il vaccino resterà ancora una scelta del cittadino, senza quindi incorrere a sanzioni per chi rifiuta di vaccinarsi, come si pensava. Un discorso a parte merita l’obbligatorietà dei vaccini ai professori; sappiamo che le scuole si sono dimostrati luoghi non proprio sicuri, non di rado si assisteva a chiusure di interi plessi scolastici a causa del Covid-19. L’obiettivo del ministro dell’Istruzione Bianchi è chiaro: rendere la scuola un posto sicuro, dove gli studenti possano apprendere in tutta sicurezza. Per adesso, sono soltanto ipotesi, ma non è esclusa l’ufficialità del provvedimento.

Green Pass, dal 6 agosto entra in vigore in Italia. Prezzo dei tamponi in ribasso

Draghi pensa di calmierare il prezzo dei tamponi, probabilmente per venire in contro a chi, il vaccino ancora non sa se farlo. Il prezzo dei tamponi passerebbe da 30 Euro (prezzo attuale) a 7-8 Euro. Occhio, però – ammoniscono i sindacati a Draghi –  che il Green Pass non sia una scusa per licenziare. In molti guardano il passaporto vaccinale con diffidenza: “dittatura sanitaria”, o ancora “limitazione della libertà”.

Green Pass e Nazismo: quando non si conosce la Storia

Questo dicono le centinaia di persone scese in piazza da nord a sud i giorni scorsi. Escludendo a propri il concetto di dittatura sanitaria in quanto assurdo e orwelliano, magari ci si potrebbe soffermare su quella che molti definiscono un procedimento restringente per sé stessi. Molte le proteste dei cittadini, soprattutto sui social, che attribuiscono il Green Pass alla stella di David cucita sul petto nel periodo dei lager nazisti. Basta aprire un libro di storia del Novecento per rendersi conto, anche senza una conoscenza accademica della stessa, che l’accostamento forzato Green Pass-Nazismo è una sconcertante aberrazione.

Green Pass e il concetto di “preservare i più deboli”

C’è un principio fondamentale, che è quello di preservare i più deboli e fragili della società; un assioma basilare che trova le sue radici nei princìpi morali e se vogliamo filosofici. Se una persona, pur potendosi vaccinare, non lo fa, mette in pericolo tutti gli altri, che hanno scelto autonomamente di sottoporsi alla profilassi vaccinale contro il Covid-19.

Inoltre, situazioni emergenziali possono giustificare una limitazione della libertà personale; limitazione che di fatto non c’è. perché in sostituzione del vaccino, si può entrare in qualsiasi luogo anche con un tampone. Avere qualche accortezza nei confronti di  chi non si è vaccinato per sua scelta, contro il parere unanime della comunità scientifica, significa dunque non mettere in pericolo gli altri, non esporli ad un rischio che, vista la drammatica pericolosità del Covid-19, non possiamo permetterci.

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