Inter-Napoli, il giorno dopo della sfida del Meazza

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Inter-Napoli, il giorno dopo della sfida del Meazza, gara spettacolo a Milano, una partita dai mille colori e tanti contenuti

Inter-Napoli, leggi anche la cronaca della partita

Inter- Napoli,La grande sfida con alcuni indisponibili da una parte e dall’altra nasce soprattutto con l’apprensione dei contagi covid in casa Napoli dopo la positività di Demme e Politano, ma la squadra di Spalletti nei minuti iniziali ha fatto meglio di quella di Simone Inzaghi. E così dopo un tiro di Ruiz e un paio di iniziative in fase offensiva poco dopo il quarto d’ora il Napoli passa in vantaggio con una ripartenza bruciante di Osimhen e poi un ottimo assist di Insigne per Zielinski, che dal limite calcia molto bene al volo e mette a segno il suo quarto gol stagionale. Dopo pochi minuti viene assegnato un rigore dal var per un braccio di Koulibaly, ma in effetti il pallone non va su quello largo, ma su quello attaccato al corpo e non si capisce l’ammonizione decisa di Valeri, che da quel momento sembra perdere il controllo della gara. Il Napoli che comunque ha interpretato bene la prima mezz’ora di gioco, comincia a soffrire troppo sul lato sinistro le sfuriate di Perisic e Barella, oltre che di Correa e anche l’azione del pareggio nasce da quella zona. Dopo il pareggio il Napoli lascia colpevolmente il pallino del gioco nelle mani dei nerazzurri, l’arbitro comincia ad ammonire in modo puntuale soprattutto i calciatori azzurri stasera in maglia bianca con l’omaggio a Maradona e prima dell’intervallo l’Inter ribalta il risultato con la complicità di Ospina su un colpo di testa velenoso di Perisic, senza però la presenza di un difensore sul palo. Bisogna considerare che il centrocampo del Napoli ha subito il dinamismo degli interisti e anche nella ripresa non riesce a trovare la qualità delle altre partite con Ruiz e Anguissa sotto tono. Le cose poi peggiorano ulteriormente con l’infortunio di Osimhen, che dopo aver reclamato inutilmente un rigore e cercato di piede e di testa di trovare il gol, è costretto ad uscire dal campo per un problema ad un occhio, ma Spalletti stranamente preferisce inserire Petagna piuttosto che Mertens.

Dopo un’azione di attacco ripetuta alla ricerca del pari, il Napoli subisce la ripartenza, dell’Inter con tanti errori in fase difensiva, compreso il secondo di Ospina, che si lascia trafiggere colpevolmente dal tiro forte ma non irresistibile di Lautaro Martinez che segna il terzo gol, che sembra chiudere la gara, nonostante ci sia molto tempo per provare a recuperare. Ma contro la sua ex squadra, diventata campione d’Italia anche per merito suo, secondo quanto dichiarato in settimana, Spalletti porta la sua formazione attuale a fare una ripresa scialba, che non consente di impensierire il forte portiere Handanovic, se non nei minuti di recupero. I cambi, come contro il Verona, appaiono tardivi ed Elmas e Mertens in campo per i deludenti Lozano ed Insigne non possono fare miracoli nei pochi minuti a loro concessi da un tecnico, che comincia a perdere colpi, come già visto nelle gare pareggiate e in quella persa con lo Spartak Mosca. La magia del folletto belga, che segna il secondo gol con un meraviglioso destro dal limite più che fare sperare nel pareggio aumenta il rammarico per le decisioni scellerate di Spalletti, che non può rinchiudere il genio di Mertens nei minuti finali delle partite e non rinforzare un centrocampo in difficoltà. E così dopo lo scontro tra Ospina e Dzeko, entrato nella ripresa, si spera in un’altra prodezza per recuperare la gara, ma il marcatore più prolifico della storia del Napoli non riesce a compiere l’impresa della doppietta, mancando la palla in piena area, prima del tiro finale e Zielinski pure non riesce a trovare la porta sugli sviluppi della stessa azione. Questa sconfitta del Napoli consente non solo all’Inter di rientrare in piena corsa scudetto, ma anche all’Atalanta e alla Juventus di riportarsi sulla scia delle prime, ma deve insegnare a Spalletti che non può limitare il genio di Mertens e quindi cercare nuove soluzioni in fase offensiva, soprattutto in assenza di Osimhen. Certamente la parata miracolosa di Handanovic sul colpo di testa di Mario Rui può anche fare emergere la chiave di lettura dei portieri, che stasera ha fatto pendere l’ago della bilancia a favore dell’Inter, ma l’ultima azione che ha visto il tiro di Mertens finire alto sulla traversa è il sigillo finale su una gara questa volta completamente sbagliata dalla squadra e dal tecnico. L’urlo del gol mancato fa disperare i tifosi del Napoli ed esultare gli interisti.

Di G.Piccirillo

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