Napoli-Vittoria con poker nel derby

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Napoli-Vittoria con poker nel derby

Napoli- Gli azzurri di Luciano Spalletti battono in maniera meritata la Salernitana nel derby campano. Questa partita avrebbe meritato uno scenario di pubblico diverso ma non è stato cosi per causa di forza maggiore

Napoli-Il ritorno della pandemia condiziona il derby campano, giocato tra pochi intimi e con una Salernitana costretta a rinunciare sia ai positivi del covid, che ai nuovi acquisti in arrivo per il lavoro del neo direttore sportivo Sabatini. Il primo tempo è stato giocato piuttosto male dalla squadra di Spalletti, che decide di confermare la stessa formazione vittoriosa facilmente sul campo di Bologna, senza rischiare inizialmente i recuperati Osimhen, Ospina e Insigne. La squadra di Colantuono non può fare altro che tentare una difesa ad oltranza e affidarsi a qualche sporadico contrapiede, un’operazione che riesce nel primo tempo, persino nel parziale recupero del pareggio dopo il solito gol di Jesus, che questa volta però il var restituisce al brasiliano, dopo che l’arbitro lo aveva negato per aver ritenuto falloso, l’assist di petto di Elmas. Infatti dopo le parate di Belec su Zielinski, Rui e soprattutto Ruiz, la Salernitana trova il gol nell’unica vera azione offensiva dell’intera partita con una conclusione efficace di Bonazzoli, che ha avuto modo di perfezionarsi alla scuola di Quagliarella nella Sampdoria, approfittando però di una difesa partenopea non certamente attenta e impeccabile. Poi ancora una buona parata di Belec su Fabian Ruiz e l’episodio nel recupero del tempo non chiarissimo su Elmas, bravo ad incunearsi nell’area granata e a procurarsi il rigore, trasformato dal capitano innamorato di Napoli “Ciruzzo” Mertens. La Salernitana merita gli elogi per come ha affrontato la prima parte del derby contro un avversario nettamente superiore e per le grandi difficoltà di formazione, ma poi inevitabilmente crolla nella ripresa, anche perché il Napoli può permettersi di cambiare uomini importanti nel settore offensivo. E così entra subito Insigne per un Lozano, lontanissimo parente di quello visto a Bologna e poi anche Politano ed Osimhen per Ruiz e Mertens, ma dopo che il Napoli ha realizzato due reti. Il folletto belga in piena area di rigore consegna prima a Rrhamani la palla del terzo gol e poi lascia calciare il secondo rigore a Lorenzinho da Frattamaggiore, che così realizza finalmente il gol numero 115 con la maglia del Napoli, che gli consente di raggiungere il mito Maradona nella classifica storica dei marcatori in maglia azzurra. Una maglia che oggi finalmente è risultata in linea con le tradizioni cromatiche tra le tante ricercate finora dalla società per motivi di marketing, mentre la memoria dell’ex allenatore Gigi Di Marzio non è stata onorata con il lutto al braccio, ma solo con il minuto di raccoglimento prima dell’inizio della gara.

Il Napoli, nonostante la superiorità numerica per la discutibile espulsione sull’episodio del rigore procurato e realizzato da Insigne e i tentativi più o meno pericolosi di Elmas, Zielinski e Politano non segna il quinto gol, ma Spalletti può fare respirare i due esterni bassi Rui e lo stakanovista Di Lorenzo, facendo entrare Ghoulam e Zanoli. Il tecnico del Napoli ritiene giustamente più importante gestire la rosa in funzione della sosta del campionato prima della trasferta di Venezia, piuttosto che ricercare la goleada contro una Salernitana oggettivamente incerottata, che non era nelle condizioni di presentarsi in modo decente contro un avversario forte come il Napoli, sia per le assenze dei contagiati, che per le difficoltà di recuperare un’accettabile condizione fisica per i calciatori che si erano negativizzati da poco. Per tutte queste considerazioni la vittoria del Napoli può servire solo fino ad un certo punto per determinare opinioni attendibili sulla rimonta in classifica della squadra di Spalletti.

Di G. Piccirillo

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