Sarà ospite il 20 maggio a Salerno per “ Femminile Palestinese” il poeta palestinese Ibrahim Nasrallah, rassegna curata da Maria Rosaria Greco dal titolo “Sei poeti perdono”.
Se i poeti perdono, non vince il mondo, e su questo verso del poeta palestinese si svolgerà il reading con Ibrahim Nasrallah, uno dei massimi esponenti degli scrittori palestinesi, insieme a lui ci sarà Simone Sibilio docente di letteratura araba alla Ca’ Foscari di Venezia, Antonino Masilotti e Omar Sulemain attore, quest’ultimo leggerà alcune poesie di Nasrallah, presente Maria Rosaria Greco curatrice della manifestazione.
L’evento si svolgerà il 20 maggio alle 17.30 presso la Libreria Guida Imagine’s Book di Salerno con il patrocinio e partenariato del Comune di Salerno, l’Assessorato alla cultura e Università, Casa del Contemporaneo, Università di Salerno, Fondazione Salerno Contemporaneo e Agenzia Internazionale Nena News.
La terza edizione di Femminile Palestinese dal sottotitolo “ l’occupazione oggi” focalizza l’attenzione sulla situazione palestinese oggi a 68 anni dall’occupazione. In un momento storico e delicatissimo come quello che stiamo vivendo incentrato sulla paura – frutto dei recenti attentati terroristici in Europa, dei flussi migratori che scompigliamo il quadro demografico del vecchio continente e del conseguente dilagare dell’islamofobia – dialogare, prendere coscienza e conoscenza è essenziale nel percorso di comprensione delle culture mediterranee. Farlo attraverso gli occhi e la penna di uno scrittore, senza urla o diktat e con esponenti illustri che supportano questo evento, sembra la strada più logica e pacifica da seguire. E proprio dal tema dell’occupazione e del colonialismo presente nelle opere e nella vita di Ibrahim Nasrallah che partirà il reading per ampliarsi a una lettura più vasta del vivere oggi nel Mediterraneo.
Perché i poeti non possono perdere.
Ibrahim Nasrallah nasce nel 1954 nel campo profughi di Wihdat in Giordania da genitori palestinesi originari di un villaggio vicino a Gerusalemme. La sua infanzia porta il marchio della Nakba come per tutte le generazioni a seguire palestinesi dopo il 1948, e della Diaspora che filtrano in maniere palesi in tutte le sue opere. Ha pubblicato tantissimo, da romanzi a libri per bambini, saggi e poesie, tradotti in diverse lingue. In Italia sono stati tradotti due suoi romanzi come “Febbre” (ed. Lavori 2001, trad. Capezzone) “Dentro la notte. Diario palestinese” (ed. Ilisso 2004, trad. Dahmash) e una raccolta di poesie “Versi” (ed. Q 2009, trad. Dahmash); è stato insignito di premi letterari tra cui il Sultan’ Aways per la poesia nel 1997.
Nelle sue opere enuclea i diritti calpestati, sostiene e pensa che solo attraverso la scrittura si possa guidare, sostenere il dialogo e la conoscenza; ecco perché i poeti non possono perdere.
foto : fonte Nena News