Antiruggine e le donne di Paolo Guolo

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Mario Brunello, celebre violoncellista, e sua moglie Arianna aprono nuovamente all’arte il loro capanon, Antiruggine, in quel di Castelfranco Veneto.
La loro è una ricerca di artisti “fuori circuito” che però abbiano molto da esprimere, ciascuno con la sua originalità di visione.
Ospite di , da 12 maggio al 2 giugno, è il trevigiano Paolo Guolo con i suoi “”, sculture, in maggioranza di nudi, frutto della sua più recente attività artistica.
Le sculture di Paolo Guolo, annota Paolo Rossi, si caratterizzano per la plasticità e concretezza di forme decise, piene, materiche, fatte di curve esili, sinuose, eleganti. Il corpo o tracce di corpo, sono il punto di riferimento per una riflessione e una ricerca che va al di là della forma nella sua realtà fisica…
Non c’è un interesse narrativo: ‘i personaggi’ rimangono anonimi, privi di precisi o intuibili caratteri fisici e psicologici credibili. Le sculture riflettono la loro condizione di sospensione, la consapevolezza di essere ciò che nella realtà quasi mai accade. Sono corpi che vivono una flagrante finzione, che vanno oltre la loro riconoscibilità in quanto tali, che si trasformano per dissolversi e diventare tutto ciò che ognuno vuol vederci dentro, come se la realtà costituisse un limite al pensiero, come se uno zelo razionale rappresentasse, e molto spesso lo è, un difetto di poesia”.
Per Luciano Speranzoni, “la scelta del nudo rilancia la centralità del corpo umano, qui non già come plastica fisicità, magari con appendici realistiche quanto si ripensa la figura come segno di infiniti possibili moti esistenziali, colti in essenziale purezza, capaci infine di proiettare intorno a sè, sul vuoto del mondo quell’ambiguità di senso che muta la forma definitiva in opera aperta…”
Paolo Guolo, nato nel 1944, dopo il liceo artistico ha frequentato il corso di scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia sotto la guida di Alberto Viani. Ha insegnato per 30 anni disegno e modellato al Liceo artistico di Treviso. Dalla fine degli anni ’70 fino al 1986 ha collaborato come scultore scenografo con alcuni dei maggiori teatri d’opera italiani e europei.
Ad antiruggine presenta una ventina di opere di scultura e una decina di disegni che rappresentano il processo di studio sul corpo umano partendo da forme primitive, arte cicladica, per arrivare a rappresentazioni di un’espressività africana con corpi senza braccia, corpi come tronchi d’albero.

Informazioni: www.antiruggine.eu tel. 3472273406 antiruggine@gmail.com
orario: venerdì e sabato 16.00-19.00
domenica 10.00-13.00 e 16.00-19.00

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