Tra Arte Musica e Danza: Gianni De Tora

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Attraverso le varie arti, rappresentare l’Arte è ciò che sosteneva Gianni De Tora

L’associazione  ArtStudio’ 93, nata dal genio creativo del Maestro dell’Astrattismo geometrico Gianni de Tora nel 1993, trova una nuova ripresa  il 3 ottobre del 2013con la figlia Tiziana de Tora e la moglie Maria Stefania Farina, quando  inaugurano un percorso sulla vita artistica del M° de Tora. In quest’ottica è stato  organizzato questo evento-mostra nell ’ambito del progetto “CONCEPT EXIBITION” Territorio Indeterminato,  tenutosi il 3 ottobre c.a. presso la monumentale Sala degli Angeli (chiesa del monastero di clausura ,ormai adibita a conferenze) presso l’Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli.

Questo progetto nasce dal ritrovamento -da parte della moglie e figlia-  di un opera del 1981 “Territorio Indeterminato” di Gianni de Tora (1941/2007) . Proprio il 3 ottobre del 2013 viene, difatti, presentata prima a Napoli, poi alla Reggia di Caserta, a Benevento e a seguire a Roma. Come testimonia la figlia, l’idea del padre era proprio quella di attraversare l’arte, creando dei fils rouges , uscendo fuori da certe etichette per arrivare ad un concetto di Arte globale. Spesso, come ancora racconta, nel realizzare le sue opere il padre era solito ascoltare musica.

L’evento si apre con una performance di danza contemporanea, a tratti ipnotica, degli allievi del Liceo Coreutico del Suor Orsola Benincasa , coreografata da Monica De Benedetta sul brano “Labirinti di Luce “ del pianista e compositore Sebastiano Cascione. Sullo sfondo la proiezione del video “Labirinti: la luce della ricerca “ girato da Anna Giulia Gigante e la cui protagonista è appunto l’opera del M° De ToraIl labirinto “, ospite nel cortile del Dipartimento di Lettere e beni Culturali della SUN di S. Maria Capua Vetere, nell’ ambito del progetto Le Aule dell’Arte coordinato dalla prof.ssa Gaia Salvatori.

L’evento, mediato dal giornalista Michelangelo Iossa ,ha visto la presenza del prof. Lucio D’Alessandro, rettore dell’Ateneo, del prof. Adolfo Gallipoli d’Errico presidente della LILT (Lega Italiana Lotta Tumori) delle sedi di Napoli e della figlia dell’illustre M° Gianni de Tora e di sua moglie. Quest’ultime hanno consegnato una preziosa opera del maestro e un contributo per la ricerca al  prof. Gallipoli; il quale ringraziando ha ricordato quanto sia fondamentale la presenza di questi benefattori. Aggiungendo che solo grazie ad essi, si possono trovare in determinati reparti e settori della ricerca dei benefit altrimenti impossibili da realizzare col solo apporto pubblico.

La poesia “Dedicata a… “ di Marco Papa affidata alla voce di Tiziana de Tora.

Altra opera presente alla mostra “Il sole tramonta in Indocina” ( che contiene questo sole geometrico simbolo di pace ) del 1975, ispirata alla fine della guerra in Vietnam e alla fine dell’epoca Nixoniana; esposta anche l’anno precedente, quell’ occasione fu decisiva per il musicista e scrittore Fabrizio Fedele anche egli ispiratosi. Infatti, con lo stesso titolo dell’opera ha presentato il suo cofanetto (cd + libro ) “Il Sole risplende in Indocina”. Come lui stesso racconta, l’ispirazione è venuta per caso, osservando il quadro prima e degli aloni di luce poi .Da qui il mettere su carta i suoi racconti ispirati al quotidiano e in particolare ai perdenti, più interessanti da raccontare. Il libro  “Cerchi di luce soffusa”, infatti, narra sette storie di vita quotidiana e tre brani strumentali (Alba/Il Sole risplende in Indocina/Tramonto) che rappresentano il giorno di qualsiasi di noi. Con un eco a tratti leggermente orientale,  le note si dipanano scandendo i ritmi del vivere quotidiano. Ad affiancarlo i musicisti Corrado Calignano (basso) e Davide Ferrante (batteria ).

Il video promo elaborato dall’artista Diego Loffredo e da Lucy Franciosa centra perfettamente l’intento e l’obiettivo del musicista. Immagini che scorrono alternando ritmi e colori riflessi in uno specchio e solo sullo fondo il musicista che le raccoglie tramutandole in note e più tardi in parole. Egli osserva quasi di nascosto; a non voler interrompere il film che gli attraversa gli occhi. La veste grafica del cofanetto riprende dall’opera di Gianni de Tora (questo sole geometrico ) poi rielaborata graficamente da Bruno Indiveri partendo da una fotografia a firma di Isabella barbato, e tutta l’ opera è stata pubblicata con Spazio Creativo Edizione nell’ambito della collana “Racconti sul Pentagramma”.

A fine evento Michelangelo Iossa ha palesato la probabilità che questa mostra si sposti per due settimane a New York e con essa anche l’artista Fabrizio Fedele e il suo “Il Sole rispende in Indocina”;glielo auguriamo.

video & photo: Angela Garofalo

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