Si è svolta il 25 ottobre con enorme favore di pubblico, la prima assoluta nazionale dell’opera “Bordello di mare con città” di Enzo Moscato per la regia di Carlo Cerciello, in scena fino al 6 novembre al Teatro Bellini di Napoli.
Un teatro gremito per la Prima al Teatro Bellini di Napoli dell’opera teatrale “Bordello di mare con città” con una platea degna delle grandi occasioni, presente il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris.
Di sicuro il cast degli attori, la regia di Carlo Cerciello e il nome dell’autore Enzo Moscato non potevano riscuotere un esito diverso. Quando s’intrecciano talenti artistici e testi di spessore come “Bordello di mare con città” si genera un prodotto che fa parlare di sé, dopo, fuori dal teatro, perché dentro è tale il pathos che gli applausi intervengono di rado e con discrezione. Uno spettacolo prodotto da Elledieffe – La compagnia di Teatro di Luca De Filippo, diretto da Carolina Rosi insieme al Teatro Elicantropo di Napoli, piccolo teatro sito nel centro storico di Napoli ai Gerolomini, di cui ricorre quest’anno il ventennale, fondato da Carlo Cerciello, regista della pièce “Bordello di mare con città”.
Un testo scritto nel 1987 da Enzo Moscato, commissionatogli all’indomani della dipartita di Annibale Ruccello, attore, regista, drammaturgo ma soprattutto suo amico e collaboratore artistico; scomparso tragicamente nel 1986.Forse è sull’onda del dolore e/o che fosse un opera commissionata ,il Moscato verserà come un fiume in piena in questo testo il suo dolore e disappunto, portando un lavoro che dapprima riecheggia di un folclore dialettale attraverso storie e battute ambientate a Napoli, in un bordello dismesso – almeno così sembra – dopo esser stato chiuso all’indomani della Legge Merlin del 1958 per poi arrivare all’amaro epilogo che gela il sangue e trattiene il fiato dei presenti in sala.
Trenta anni dopo, con un cambio di rotta, in un giorno particolare, si svolge l’azione scenica dove Assunta (Fulvia Carotenuto ) ex prostituta, redente eremita, visionaria e dalle dubbie capacità di guaritrice si accompagna in questa nuova vita a Titina ( Imma Villa) che un giorno dal nulla con in braccio la sua piccola Betti (Sefora Russo) varcò la porta di questo sinistro convento e mise ordine nella vita di Assunta.Qui si affiancheranno e intrecceranno le vite ,i dolori, gli interessi illeciti di una pragmatica, scaltra e dura Madamina (Cristina Donadio),Cleò (Ivana Maione) che nei panni della serva, tutto sa e dice se gli va, il giornalista (Enzo Moscato) che deve raccontare ai lettori di questo luogo e delle sue abitanti poichè è diffusa ormai la fama di guaritrice di Assunta, e il Cardinale (Lello Serao) atteso con trepidazione e timore da tutte. Egli dovrà testimoniare del passaggio di questo luogo da perdizione a redenzione.
In questo marasma di peccati forzatamente chiusi nelle menti e nei cuori di queste donne aride, c’è un angelo bianco, la vergine da sacrificare, la piccola Betti, figlia di Titina.
E sul secondo atto che vengono giù a cascata i peccati del mondo, o meglio di questo piccolo mondo. Tali da far dimenticare ad Assunta gli anni di donna dedita alla preghiera, alla castità trasformandosi nell’angelo della morte, dove la perversione avrà la meglio sulla redenzione.
Odiati e temuti gli attori sul palco hanno magnificamente interpretato “Bordello di mare con città” coadiuvati dall’impianto scenico di forte impatto opera di Roberto Crea, supportato egregiamente dai costumi di Alessandro Ciammarughi, dalle musiche originali di Palo Colella, e dal suono di Hubert Westkemper.
Un testo questo di Moscato che rappresenta uno spartiacque dalla linea drammaturgica convenzionale;squarcia, scopre con la potenza delle parole e dei gesti, le bassezze del mondo, qui rappresentate dalla dolorosa Partenope eternamente sospesa tra luce e buio, tra bene e male.
foto: Andrea Falascioni