ll teatro Bolivar rilancia, nella nuova stagione 2016/17

“Duetti | 200 grammi di teatro a sera” per l’inizio della stagione del Bolivar

a cura di Alessandra Albanese

“In ogni parte del mondo, dai suoi albori ad oggi, gli uomini si sono sempre seduti, e continuano a farlo seppur più di rado, intorno a un tavolo o a un fuoco per raccontare e ascoltare storie, fiabe, gesta o fatti realmente accaduti, talvolta enfatizzati. La necessità di raccontare e di raccontarsi continua a essere il fondamento delle relazioni umane e per questo crediamo che possa essere un buon inizio per questa nuova stagione del Bolivar”


Queste sono le parole dei due direttori artistici del teatro Bolivar di Materdei (Na) che presentano così la rassegna “Duetti | 200 grammi di teatro a sera”.

Da giovedì 13 a domenica 16 (alle ore 20.30 dal giovedì a sabato e alle 18.00 domenica) infatti sul palcoscenico del Bolivar 2 spettacoli ogni sera. L’iniziativa teatrale nasce come preludio alla stagione 2016/2017 che inizierà a breve (le date per le prossime rappresentazioni verranno pubblicate nei prossimi giorni).

Giovedì 13 ottobre sarà la volta di ULTIMO PRIMO GIORNO DI RE FERDINANDO, di Cristian Izzo con Anna Bocchino e Raimonda Maraviglia. Regia e adattamento Ettore Nigro. Liberamente tratto da “Le memorie di un pazzo” di Nikolaj Vasil’evič Gogol’, nel quale la protagonista si convince di essere appena stata incoronata re di Spagna e come tale agisce, mentre il medico del manicomio dove viene rinchiusa tenta l’approccio con metodi “sperimentali”.

A seguire “ANGELO DELLA GRAVITÁ (un’eresia)”, di Massimo Sgorbani, per la regia di Michele Schiano di Cola, impegnato anche come attore. È la storia di un obeso che, a causa della sua stazza, prima compie un efferato delitto, ma al tempo stesso il suo peso diviene la sua grazia. Condannato all’impiccagione, l’uomo infatti non può essere giustiziato perché il suo peso spezzerebbe la corda. Il fatto diviene spunto per una digressione sul senso della vicenda e della vita.

Venerdì 14 ottobre Shakespeare sul palco, in un’opera dal titolo “PAZZO AD ARTE frammenti di vita che ci ri-guardano” di Alessandra Niccolini e Giuseppe Pestillo, e con Giuseppe Pestillo. Lo spettacolo omaggia l’autore inglese in occasione del quattrocentesimo anno dalla morte rappresentando il monologo del principe danese,e di volta in volta altri personaggi del dramma alle prese con vicende e sentimenti ancora attuali, coinvolgendo il pubblico così da rendere l’opera di un mostro sacro più vicina alla vita di tutti.

Sempre venerdì “MIRARI”, di Anna Bocchino, Dario Rea e Arturo Scognamiglio. Con Anna Bocchino e Dario Rea, regia di Arturo Scognamiglio. Pietro occupa le sue giornate impegnando il tempo in azioni comuni. Ma dietro questo impegno si nasconde un vuoto. Un giorno incontra Mira mentre rientra a casa, e questo incontro cambierà la vita dei protagonisti.

Sabato 15 andrà in scena “REQUIEM A PULCINELLA [RAP]”, creato e curato dalla Scuola Elementare del Teatro/Conservatorio Popolare per le Arti della Scena diretto da Davide Iodice. Di e con Damiano Rossi, turntablist, b-boy Ivan Alfio Sgroi. Coro, figure, tecnica Tommaso Renzuto Iodice, coordinamento artistico e tecnico Michele Vitolini È la storia di Damiano, rapper campano portavoce, come tanti di questi talenti, di disagi e inquietudini moderne. Damiano però invece di esibirsi in strada insieme alla sua crew (la truppa in gergo rap, per intendersi) decide di calcare le scene e di farlo nei teatri. Il requiem è il canto di ribellione ad una situazione dalla quale volersi affrancare.

Sempre sabato 15 “LA GEISHA CHE DANZA PER AMORE ainoyume”. Regia, coreografia e danza Chiara Alborino/Compagnia Danza Flux, produzione Danza Flux. Ispirato al teatro Nō e al Kabuki giapponese, il solo di teatro e danza contemporanea mixa sapientemente tradizioni e musiche del sollevante. La fioritura tipica giapponese, i Sakura, il flauto Shakuhachi, e i testi, tratti da autori giapponesi quali Kuki Shuzo, Murakami e Yasunari Kawabata. È la storia di una geisha, ormai in là con gli anni, che sulla tomba dell’amato ne rievoca la presenza con riti e danze.

La start up teatrale si concluderà domenica 16 ottobre con due spettacoli: GIANNI BREIL e SHAKESPIRANDO #45# uomo attore – solo

“GIANNI BREIL”, di e con Pietro Tammaro, adattamento di Alberto Mele e regia di Pino Carbone è un monologo di un omosessuale affetto da disturbo bipolare e convinto di essere incinta, che finisce la degenza in ospedale psichiatrico e si confronta con la realtà che incontra al di fuori. Il monologo è lo spunto per spiegare quali implicazioni possano nascere dal fatto di considerare la malattia mentale dal solo lato patologico.

Ultima rappresentazione “SHAKESPIRANDO #45# uomo attore – solo”. Libero adattamento da “Amleto” di William Shakespeare, di e con Piergiuseppe Francione. Il più celebre dei monologhi shakespeariani in chiave punk che tra le verità che racconta sottolinea la più grande: siamo tutti morti vivi in una prigione a cielo aperto, una cosa forse può salvarci: l’arte, che è bellezza e amore.

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