“L’uocchie ‘e Pullecenella” al Teatro LaPerla


Il nuovo impegnativo lavoro teatrale a firma di Cosimo Borgo al Teatro LaPerla di Napoli

E’ andata in scena il 13 maggio la nuova commedia in tre atti di Cosimo Borgo, intitolata “L’uocchie ‘e Pullecenella“, con la quale la compagnia Il Quadrifoglio festeggia un compleanno importante: il trentennale dell’attività.

Gli attor giovani oggi sono divenuti i protagonisti, le ragazzine affascinate dalle tavole del palcoscenico attualmente curano gli arrangiamenti, i costumi o si ritagliano piccoli, preziosi camei attoriali come quello della cantastorie in cui ha recitato Angela Caramanica e si registrano numerose new entries in compagnia, tra adulti conquistati dalla magìa del teatro e i figli di quelli che la compagnia l’hanno fondata e hanno contribuito alla sua crescita.

La cantastorie
La cantastorie

Un testo importante, quello di Borgo, che ha come sottotitolo “amore speranze e delusioni di un pulcinella qualunque”; è nell’aggettivo il senso profondo di questa opera, che rende ancora più universale l’archetipo portato in scena per primo da Silvio Fiorillo. Un testo che ha già avuto un riconoscimento, avendo conquistato il secondo posto al premio nazionale Megaris 2015, come FITA-autori campani.

 

Una scrittura diversa da quella delle commedie precedenti, le risate non sono mancate ma il messaggio è forte; lo scenario è classico, i costumi d’epoca curati e Pulcinella recita la parte che la Storia gli ha affidato, fino a quando, una sera, si toglie la maschera e incontra un mendicante che lo guarda negli occhi e lo scopre per ciò che egli è in realtà: non l’archetipo, non la maschera della commedia dell’arte, nè l’imbroglione. Un uomo con tutta la gamma dei sentimenti, a cui il mendicante lancia la sfida di vivere per un giorno senza maschera. Quella che protegge che nasconde ma che allo stesso tempo identifica; quella senza la quale non sei riconoscibile, quella nera che indossi tu, quella di carne, che indossano le persone che ti circondano.

Pulcinella senza maschera
Pulcinella senza maschera

Solo, senza amore, senza giustizia, Pulcinella sceglie di rimettere la sua maschera e riesce a a recuperare il danaro perso, ma non otterrà l’amore di Colombina e l’unico che comprenderà il suo dolore, le sue lacrime dietro la maschera, sarà proprio il mendicante: portatore di spannung, coscienza e specchio di un Pulcinella che avanza, grazie alla scrittura di Borgo, a grandi passi verso il secolo che viviamo.

articolo inviato da Mims, per le foto si ringrazia la Compagnia Il Quadrifoglio

 

 

 

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