Una mostra che vuole essere qualcosa in più di un evento artistico e qualcosa di meno di politica.
Mazen Kerbaj, artista poliedrico, è a Napoli per questa mostra “Medio Occidente “, inaugurata il 3 ottobre presso la Sala Superiore Ristorante della Piscina Mostra d’Oltremare di Napoli, nell’ambito del Forum Universale delle Culture di Napoli e della Campania .
Come afferma lo stesso De Magistris in una lettera per questo evento :
“Napoli è una città medio occidentale, dove un vicolo è contiguo a una strada di Beirut….Chi cresce a Beirut o a Napoli, ha nel suo dna diverse cittadinanza culturali. L’esperimento di Medio Occidente dà forma a questa molteplice cittadinanza.”
Libanese di Beirut, nasce nel 1975, figlio d’arte, autore di fumetti, illustratore. Ha pubblicato oltre 15 libri e numerose novelle, disegni all’ interno di antologie, giornali e riviste in Libano, Stati Uniti, Europa. Ha esposto le sue opere in mostre personali e anche in collettive in Libano, Europa, Australia, Malesia, Stati Uniti. E’ uno dei fondatori della scena d’improvvisazione libanese, un trombettista e membro attivo dell’associazione MILL che organizza il festival annuale Irtijal (www.irtijal.com) a Beirut dal 2001. Oltre a diverse sperimentazioni, dal 2000 al 2014 ha suonato con diversi gruppi in Medio Oriente, Europa e negli Stati Uniti; tra questi vanno ricordati Sharif Sehnaoui, Raed Yassin, Gene Coleman, Jason Khan e tantissimi altri.
Conosciuto ai tanti del web da anni per il suo blog, in cui raccontava, attraverso i suoi schizzi, i 33 lunghi giorni dell’attacco israeliano. In quel periodo, infatti, ( luglio 2006) apre un sito (www.mazenkerblog.blogspot.com) dove li pubblica; più tardi verranno pubblicati sottoforma di libro con il titolo “Beirut luglio-agosto 2006 “ edito dalla francese l’Association. Trovano anch’essi collocazione alla mostra; sono piccoli, meno di un foglio A4, semplici, di un solo colore. Eppure in quei piccoli disegni associati a frasi, comunica ad ognuno di noi l’ira e l’ironia del momento, tramutando un momento di sofferenza e di rabbia in un monito da tramandare a chi li osserverà: le guerre sono ingiuste, sempre. Li elaborava sopratutto di notte, quando il rumore dei bombardamenti gli toglieva il sonno lasciando posto alla paura, alla rabbia e alla consapevole rassegnazione (tipica dei popoli medio orientali) che dovrà finire. In qualche modo dovrà finire e allora si attende … e si attende ancora. La pace in certi posti è momentanea, quando arriva, ci si avvinghia ad essa, consapevoli che è frammentaria . Quanto alle note prodotte, dal balcone durante i bombardamenti, vi è un estratto in rete con il titolo “Starry Night”.
Eccolo ora nei vicoli di Napoli, dove di buon mattino intavola discorsi con i passanti, con i pizzaioli, i pescatori; eccolo colloquiare con le istituzioni, poi accogliere col suo sorriso e la sua joie de vivre i giovani studenti dell’Umberto e Boccioni Palizzi. La realtà della caotica Napoli lo affascina, lo accoglie. Lui si sente a casa ovunque, come lui stesso afferma. Non ha problemi di comunicare, al di là delle lingue (inglese, francese, arabo che parla) ha il garbo, l’estro, la fantasia di farsi capire da chiunque. Fondamentale per lui mettersi in comunicazione con l’altro. Attinge da chicchessia, per poi tramutare in schizzi -ora disegnando su un semplice segna posto di una pizzeria o di notte sul piano dell’albergo seduto a terra-, per vomitare questo bisogno primario di ciò che osserva in disegni o in note.
Altra curiosità della mostra sono i fogli di un agenda dove giorno per giorno ha annotato (disegnato ) l’anno 2013. Tutto in fila su una parete. Non vi è opera di quest’artista che sia usuale o scontata; dai colori alla scelta della carta o tela o tema che rappresenterà, essa non sarà uguale ad un’altra.
Disegni, opere grafiche e dipinti vivacissimi, alcuni monocromatici altri no. Visi bellissimi e bruttissimi allo stesso tempo, attraversano l’anima occidentale che parla a quella orientale. La sua trasferta napoletana ha, come fine ultimo, di rapportare se stesso alla città che lo ospita e non solo, come affermano gli organizzatori. E’ un intero percorso che attraversa diametralmente tutti gli strati sociali di una città. Napoli medio occidentale, città di dialogo di accoglienza (in) formale. A fine mese forse, ci regalerà anche qualche appuntamento musicale. Speriamo.Non perdetevi questa mostra; vi divertirà ,vi farà riflettere, emozionare.
La mostra è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 22,il costo del biglietto è di 1 euro e si protrarrà fino a dopo il 20 ottobre. Per ulteriori informazioni rivolgersi alla Mostra d’Oltremare
ph Angela Garofalo