Napoli, a Villa di Donato il progetto Gerusalemme anno XXXIII


Martedì 4 aprile e mercoledì 5 aprile, due serate avvincenti per Villa di Donato che riconducono agli ultimi istanti della vita di Cristo (La notte degli ulivi) eall’indagine di Pilato (Il Vangelo secondo Pilato), in un inedito viaggio a ritroso nel tempo, nella Gerusalemme del 33 d.C..

I due testi teatrali di Érich-Emmanuel Schmitt arrivano a Napoli per la prima volta in questo binomio, ed è una prima rappresentazione assoluta a Napoli per La notte degli ulivi.

Progetto Gerusalemme anno XXIII

La drammaturgia rievoca quanto avvenne quasi 2000 anni fa, in un’elaborazione laica, storica, drammatica, carica di pathos suspense, in cui Pilato assume le sembianze di un investigatore, non dissimile al Commissario Ricciardi o ad altri ispettori e beniamini dei romanzi noir: il prefetto romano rimane sorpreso dalla sparizione del corpo di Gesù, e, per il ruolo che ricopre, è costretto ad aprire un’indagine, a trovare e fornire una spiegazione, ad archiviare il caso, spettatore, suo malgrado, di eventi, che cambieranno per sempre la percezione dell’umanità.Gli eventi, i drammi, la psicologia dei personaggi vengono portati in scena da Christian Poggioni con Lorenzo Lutteri.

Vincenzo D’Adamo (SJ Rettore della Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola – Roma) e Aglaja McCilntck (Prof.

di Diritto romano e diritti dell’antichità – Università del Sannio) sono stati chiamati a fornire agli spettatori chiavi di lettura e strumenti per rendere ancora più intenso questo viaggio nel tempo, nel contesto romano-ebraico dell’anno 33 d.C..

 

Villa di Donato continua a rivelare la sua vocazione ad essere laboratorio teatrale, palcoscenico dove si sperimenta, dove si ricercano nuovi testi, in formule e prospettive sempre diverse ed innovative, ora con moderatori, discussant, o intellettuali ad introdurre quanto avviene in scena.

Érich-Emmanuel Schmitt racconta la storia universalmente nota di Jeshua (Gesù di Nazareth) da un’angolazione originale e provocatoria, laica e storica: il suo è un Jeshua dal volto profondamente umano, che esprime un’istintiva gioia di vivere e una dolorosa angoscia dinnanzi alla morte: è un ebreo che, vissuto in una Galilea, popolata da falsi Messia, per primo dubita, si interroga, vive un conflitto lacerante tra l’umano e il divino.

Érich-Emmanuel Schmitt è uno degli autori di maggior successo nel panorama della drammaturgia europea contemporanea.I suoi testi teatrali sono vincitori di numerosi premi, tra cui i prestigiosi Premio Molière e il Gran Premio del Teatro de L’Académie française.

L’autore stesso racconta la genesi de La notte degli ulivi e Il vangelo secondo Pilato, i due testi dedicati alla figura di Jeshua di Nazareth: “Cresciuto ateo in una famiglia di atei, laureatomi in filosofia in una Parigi diventata completamente materialista, non avevo mai prestato attenzione a quella strana storia di un falegname morto su una croce.

Un giorno mi persi nel deserto del Sahara.Vicinissimo alla morte, quella notte di fuoco vissi un’esperienza mistica.

Da quella notte sono stato ossessionato dalla figura di Cristo.Alcuni anni dopo, ho deciso di chiamare questa ossessione il mio Cristianesimo.”

 

Il Vangelo secondo Pilato.

Scritto con lo stile avvincente ed il ritmo incalzante di un noir, Il vangelo secondo Pilato conquista lo spettatore fin dalle prime battute e lo tiene ancorato con una sequenza di colpi di scena alla vicenda di Ponzio Pilato, governatore romano in Palestina, alle prese con il caso Jeshua, il ‘mago di Nazareth’ da poco giustiziato.

Non solo il cadavere è scomparso, addirittura circola la voce che Jeshua sia riapparso vivo.Occorre sventare la leggenda di una resurrezione: avrebbe conseguenze imprevedibili per la Palestina, forse per tutto l’impero.

Ha inizio una caccia serrata, carica di suspence: dove è nascosto il cadavere?Il protagonista delle apparizioni è un sosia?

Chi sono i complici?Jeshua è davvero morto sulla croce?

Le domande si moltiplicano.Pilato indaga.

 

Christian Poggionibrevi cenni biografici

Nato a San Paolo del Brasile nel 1972, viene ammesso da Giorgio Strehler alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano.

Si diploma in recitazione con Giorgio Strehler alla prestigiosa Scuola del Piccolo Teatro di Milano, si laurea con 110 e lode presso l’Università Statale di Milano, e frequenta con il massimo dei voti un master in regia presso la School of Cinematic Arts – University of Southern California di Los Angeles.Ha recitato in spettacoli diretti da registi di fama internazionale quali Giorgio Strehler, Peter Stein, Massimo Castri, Antonio Calenda, prendendo parte a tournées nazionali ed europee. È stato assistente alla regia presso la Kaye Playhouse di New York.

Ha recitato in produzioni televisive, cinematografiche e radiofoniche per Mediaset, RAI e Radio Svizzera Italiana.Ha diretto e interpretato gli spettacoli Tradimenti, Nostos, Alla ricerca del tempo perduto, Alla corte di un giullare, Apologia di Socrate, La notte degli ulivi, Il vangelo secondo Pilato, Shakespeare’s Memories, La bottega del caffè, Canto di Natale.

È maestro di recitazione presso la Scuola di Alta Formazione dell’Università Cattolica di Milano diretta dalla prof.ssa Elisabetta Matelli.

 

Secondo la tradizione post-spettacolo, Villa di Donato completa la rappresentazione con una cena, in cui agli spettatori è possibile dialogare con artisti e ospiti.

Le due serate sono prenotabili singolarmente o in una formula unica.

 

 

Le cene

La notte degli ulivi ha ispirato un menù tradizionale ebraico, Seder di Pesach, con il recupero della sua forte simbologia religiosa, legato alla liberazione dalla schiavitù ed alla traversata nel Deserto.

L’atmosfera mira ad evocare, attraverso il cibo, i rituali presenti a Gerusalemme all’epoca dell’Ultima Cena.Mentre, dopo Il Vangelo secondo Pilato, il menù sarà “di magro” seconda la tradizione meridionale, tipico della Quaresima cristiana e della Settimana Santa.

 

martedì 4 aprile

Seder di Pesach

I quattro bicchieri di vino sono il simbolo delle quattro promesse date da Dio a Mosè prima della Fuga dall’Egitto.

I tre pani azzimi (matzah) sono il simbolo della fuga dall’Egitto, quando gli Ebrei furono costretti a scappare e non ebbero il tempo per far lievitare il pane per il viaggio.

Si intinge il sedano in acqua salata per ricordare le lacrime versate in schiavitù.L’erba amara (maror), ricorda l’amarezza patita dagli Ebrei in schiavitù.

La coscia di pollo o di agnello (pesach) è in ricordo del zevach pesach, il sacrificio pasquale compiuto dal popolo che si accingeva a uscire dalla schiavitù.L’uovo sodo è simbolo di primavera e rinascita.

Il charoseth è un impasto dolce, che simboleggia la malta che gli Ebrei schiavi erano costretti a preparare in Egitto per fabbricare i mattoni con cui avrebbero edificato la città del Faraone.Per il Seder però la malta si trasforma in un dolce impasto di frutti: mele, datteri, noci, mandorle e altro per sottolineare la fine della schiavitù.

 

mercoledì 5 aprile

Menu della Settimana Santa

Uova in purgatorio

Misto di formaggi

Pizza di scarola

Zuppa di ‘pici’ alla cilentana.

La zuppa di legumi misti ha il significato di concludere la stagione invernale, mischiando tutti i legumi secchi che restano in fondo ai sacchi, per prepararsi alla nuova stagione del raccolto (fagioli, ceci, farro ed altri legumi).Pastiera con il grano

 

L‘orario di apertura della Villa è alle ore 20.00, mentre gli spettacoli hanno inizio alle ore 20.30 (se non espressamente segnalato diversamente).

I biglietti sono acquistabili anche presso CONCERTERIA (Via Michelangelo Schipa 15, 80122, Napoli – www.concerteria.it).La prenotazione effettuata a prenotazioni@villadidonato.it si intende confermata solo con l’acquisto del biglietto.

L’acquisto in Villa è possibile solo last minute prima dello spettacolo, avendo richiesto la disponibilità dei posti a prenotazioni@villadidonato.it dalle ore 12 del giorno dello spettacolo.

 

 

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