“Napoli è donna. Premio Lydia Cottone 2016” , il riconoscimento alle donne napoletane


Martedì 15 novembre, alle ore 10.30, presso la sede di Confcommercio Napoli, a piazza carità 32, ci sarà la seconda edizione di “Napoli è donna. Premio Lydia Cottone”, realizzato da Terziario Donna Napoli.

Si tratta di un riconoscimento a donne napoletane che si sono distinte nella loro attività come giornaliste, attrici, ricercatrici, scrittrici e imprenditrici.
L’evento coglie l’occasione di ricordare l’artista scomparsa Lydia Cottone, che ha avuto tanta fama all’estero ma è poco conosciuta nella sua città, Napoli per l’appunto.
L’edizione 2016 ha come tema il Mediterraneo, pertanto le donne premiate si sono distinte anche per aver considerato il Mediterraneo come luogo d’incontro di culture e popoli diversi.
La Presidente nazionale di Terziario Donna, Patrizia Di Dio, sarà l’ospite della premiazione.
Arianna Cavallo, Presidente Terziario Donna Confcommercio Napoli, ha dichiarato:

“Il premio è dedicato all’artista napoletana, Lydia Cottone, una pittrice e una scultrice partenopea di rilievo ma spesso dimenticata, le cui opere sono sparse per il mondo ma pochi napoletani ne sono a conoscenza. Le donne rappresentano una parte importante del tessuto produttivo cittadino. Vogliamo restituire valore a tutte quelle donne che lavorano in questa città, quelle note certo ma anche quelle poco note, è questo il senso del premio. Non bisogna però dimenticare le giovani leve che rappresentano il nostro futuro e un esempio da seguire”.

Pietro Russo, Presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia della Provincia di Napoli ha, inoltre, aggiunto:

“Questa iniziativa rappresenta un’ulteriore attestazione all’impegno spesso silenzioso delle donne. Nelle nostre imprese ormai il numero delle imprenditrici ha superato quello dei colleghi maschi ed anche quando l’impresa è nelle mani di un uomo dietro c’è il lavoro di una donna nella veste di madre, di moglie, di collaboratrice.”

Patrizia Di Dio, Presidente nazionale di Terziario Donna, infine spiega:

“Le donne rappresentano una risorsa fondamentale per la crescita e lo sviluppo economico. E’ proprio l’attuale crisi che impone di concentrarsi con maggiore attenzione sulla questione femminile e sul ritardo italiano nel processo di aumento dell’occupazione e dell’utilizzazione delle competenze delle donne. L’Italia è tra i paesi ad alto reddito quello che utilizza al minimo il potenziale di sviluppo legato al lavoro femminile, eppure studi autorevoli hanno rivelato che se nel 2030 la partecipazione femminile al lavoro raggiungesse i livelli maschili, la forza lavoro italiana crescerebbe del 7 % e il PIL pro capite crescerebbe di un 1% l’anno.
Credo che il Premio Lydia Cottone si inserisca a pieno titolo nella valorizzazione del potenziale femminile che spesso non è adeguatamente utilizzato. Noi diciamo donne motore della ripresa, insieme per muovere l’Italia. Senza crescita non c’è futuro e siccome senza donne non si cresce, senza donne non c’è futuro. Il nostro Paese, la nostra società, la nostra economia, non possono permettersi di tenere chiuso in soffitta, ad ammuffire, questo enorme potenziale di idee, talento, creatività, energia; questa fonte straordinaria di crescita e di sviluppo occupazionale, di benessere familiare e di coesione sociale, di imprenditoria aggiuntiva e finanche di irrobustimento della massa fiscale e previdenziale.
E visto che per affermare la partecipazione attiva da parte delle donne al lavoro abbiamo un problema di conciliazione e il nostro Paese non offre adeguate politiche familiari e di welfare, adeguati servizi di conciliazione famiglia-lavoro, abbiamo pensato ad una azione concreta attraverso una proposta che negli ultimi due anni si è tramutata in emendamento nelle ultime due leggi di stabilità, ma che poi non hanno trovato adeguato sostegno: una proposta sulla deducibilità fiscale delle spese sostenute dalle famiglie per l’aiuto domestico (baby sitter, badanti, collaboratrici domestiche ecc.) nell’ambito di un discorso per la promozione delle pari opportunità e al fine di incrementare la partecipazione delle donne alla crescita e favorire la ripresa”.

 

 

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