La performance d’arte di Monica Marioni tra Via Toledo e Chiaia
Nell’ambito della seconda edizione dell’ Art Performing Festival, sotto la direzione artistica di Gianni Nappa, si è svolto il 19 luglio un corteo assai singolare per le strade del salotto storico di Napoli, quella Via Toledo che incantò Stendhal e che vanta ancora una toponomastica doppia nelle consuetudini linguistiche dei napoletani.
Alle 12.00 agli occhi dei cittadini napoletani è apparso un corteo totally white alla cui testa c’era Napolove, personaggio performativo creato dall’artista milanese Monica Marioni, attraverso il cui smarrimento e stupore ella tenta di veicolare l’amore per la città partenopea. Un alieno, forse, con la maschera bianca e gli occhiali tondi che, partendo dalla fermata del metrò di Via Toledo, ha sfilato in Galleria Umberto I per poi recarsi sotto i porticati del Teatro San Carlo e ha proseguito verso Piazza del Plebiscito, invitando anche i passanti a unirsi a loro.
Quello che più colpisce di questo insieme di figure ricche di simboli e di messaggi sono le due figure centrali, che, con il loro incedere lento e muto a causa della mascherina sulla bocca, sembrano rappresentare appieno la condizione attuale del cittadino napoletano, stretto nella morsa dei roghi che -dopo aver devastato il Vesuvio– continuano a distruggere il patrimonio boschivo e l’immagine della città da Torre Annunziata a Pozzuoli. Aria irrespirabile in molte zone, la maschera oggi è quella che ci impedisce di respirare liberamente.
A dimostrazione che a Napoli, nulla accade per caso.