‘Estratti di anime femminili’, rassegna ideata da Francesca Saveria Cimmino e Carolina Fenizia
Nell’ambito di ‘Marzo Donna 2016’ organizzato dalla Consigliera delegata alle Pari Opportunità del Comune di Napoli Annamaria Palmieri, in collaborazione con gli Assessorati alla Cultura, al Welfare, alle Politiche Giovanili con Alessandra Clemente, all’Istruzione e al Lavoro, promosso dall’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Napoli, si è tenuto il 17 marzo presso l’Emeroteca Tucci il primo appuntamento della rassegna Estratti di anime femminili.
Ad aprire l’evento Antonella Morea che ha lasciato ogni considerazione allo scritto di Roberto De Simone dedicato alle ‘Sette Madonne’, il sunto della figura della donna nel corso dei secoli e di come sia stata arbitrariamente soggiogata, manipolata, colpevolizzata, torturata, schiavizzata. La storia delle ‘Sette Madonne’ fa parte di una leggenda popolare, narrante che le Madonne a Napoli, siano sette sorelle: la Madonna di Montevergine, la Madonna del Carmine, dell’Arco, dell’Annunziata, delle Galline, di Piedigrotta e la Zingarella. Il maestro Roberto de Simone nella sua raccolta ‘Rituali e canti della tradizione in Campania’ riporta alcune informazioni su questa Madonne.
Presente Aldo Putignano in veste di direttore della Homo Scrivens, la prima compagnia italiana di scrittura, la casa editrice alla quale sarà affidato l’arduo compito di pubblicare quanto verrà scritto dalle partecipanti al termine dei quattro incontri.
L’appuntamento è proseguito con lo speed date (incontri veloci) nel quale le partecipanti, circa venti, hanno discusso a turno su un paio di argomenti precedentemente segnalati su appositi bigliettini, prima di cambiare partner e di conseguenza discussione. Un incontro di donne, eterogenee per età e bagaglio di vita, riunite intorno ad un tavolo per parlare di argomenti che fanno parte del vissuto e del quotidiano di ognuna, con curiosità da chiarire, dubbi da svelare, dolori da condividere, sempre con la sensibilità e la grazia che solo le donne riescono ad esprimere. Un’idea giovane, fresca, scaturita dalle giovani ideatrici, che confermano la creatività delle donne nel creare momenti di condivisione, di crescita al fine di far emergere l’anima dell’eterno femminino che tanto è oscura e misteriosa per il genere maschile.
Nei prossimi appuntamenti le voci narranti introduttive vedranno la presenza di Nunzia Schiano (31 marzo), Antonella Stefanucci (7 aprile), Rosaria De Cicco ed un cameo-video di Gea Martire ( 14 aprile), che con entusiasmo e grande disponibilità hanno deciso di contribuire all’evento.
Abbiamo posto qualche domanda alla signora Antonella Morea per l’occasione:
Come nasce questa sua partecipazione per questo evento?
Carolina Fenizia ha visto un mio spettacolo dal titolo ‘Donne in…canto’ dove racconto i 40 anni della mia storia personale di teatro, con tutti i tipi di donne trattate da autori come Viviani ed Eduardo, che descrivono donne amate, donne di guapparia, nel quale c’è una dedica segreta che leggo all’inizio e leggerò anche oggi, su quello che è successo alla donna nei secoli: da Ekuba a Cassandra, alle donne cui erano state fratturate le ossa dalla Santa Inquisizione. Questo pezzo è bello ma datato, perché era la presentazione dell’LP di Roberto De Simone sulle ‘Sette Madonne’, dove parla in generale della donna, in un excursus storico sui soprusi e su quello che le donne hanno subito nei secoli, per poi arrivare a dire che ci sono delle donne costrette a lasciare le campagne dove lavorano, visto che il disco è sui canti popolari, per andare a lavorare nella case delle signore per bene di Via Petrarca e Via Manzoni, dove qualche volta la figlia di queste signore, travestita da rivoluzionaria dice ‘Maria puliscimi le scarpe!’, lei lo fa, ma la ragazza non sa che lei è la Madonna. Così si conclude la lettura, volendo dire che il male non sta soltanto negli uomini ma è reciproco. In ogni caso è ancora un sopruso subito quello che si sente oggi, su quello che veramente subisce la donna, non ultima la Meloni che siccome diventa mamma non può fare il sindaco. Perché? Che vuol dire? Perché quelli delle coppie di fatto che si vanno a prendere i bambini con l’utero in affitto non li danno alle baby sitter? Io credo che la forza della donna dia molto fastidio agli uomini, ha sempre dato fastidio. Sembra un luogo comune, ma gira che ti rigira siamo sempre noi a decidere, c’è poco da fare.
Che cosa si aspetta da questo incontro e cosa pensa ne possa scaturire?
Io dico che questa lettura farà molto parlare, perché è proprio un excursus storico preciso, credo che i pensieri e quello che scriveranno dopo le donne scaturirà da una grande fantasia e da una grande voglia di raccontare, perché in anonimato puoi buttare fuori meglio. Credo che sia una cosa molto bella che questi pensieri verranno racconti in questo libro, che la testimonianza non resti nel vento ma scritta, potrebbe essere un altro passo avanti per quello che riguarda la donna, senza però esagerare, perché credo che il femminismo si sia spinto un po’ troppo oltre, ha reso gli uomini troppo deboli oltre che insicuri.