Scarrafunera è un’opera teatrale messa in scena nei giardini della Fondazione RAS a Castellammare di Stabia. Uno sfondo paradisiaco per un’opera demoniaca
Vi siete mai chiesti uno scarrafone come vive, cosa fa e come si riproduce? Chi scrive si rende conto che la domanda non è delle più semplici e che l’argomento può interessare a pochi.
Ma se la vita di uno scarrafone e la sua popolazione diventa metafora di un popolo che vive in un humus inquinato, senza via di scampo, senza possibilità e dove l’unica luce che vede diventa una meta per sfuggire dalla realtà e quando la raggiunge, dopo mille difficoltà, si accorge che lassù è peggio che di sotto e che di sotto in effetti c’è un gran caos… allora l’argomento diventa interessante, da essere analizzato.
In effetti, Scarrafunera è una denuncia, una “iastemma cantata” (trad. bestemmia cantata) come ama definirla Cristian Izzo, autore e attore dell’opera teatrale. E’ un inno, un urlo verso il mondo, che resta inerme a vivere la vita, in un caos totale, senza respiro, senza via d’uscita, senza capire e soprattutto senza l’intelligenza di vedere cosa accade oltre il proprio naso.
Il modus vivendi messo in scena, o meglio cantato da cinque attori/cantanti/musicisti ed un folle che interpreta il singolo scarrafone nella sua comunità, è davvero suggestivo. Il linguaggio utilizzato, i suoni, le voci e le musiche distorte, piccoli giochi di luce, oltre ad una disposizione di specchi fronte pubblico e attore principale di spalle, sono gli elementi che insieme rendono tutto surreale portando lo spettatore nel mondo che si descrive, creandogli uno stato d’ansia misto a ribellione al mondo ed al sistema che ci è imposto dall’alto.
Scarrafunera è un’opera da vedere e vivere tutta d’un fiato. Dura circa un’ora, un atto, ma è tutto molto intenso. L’applauso finale è stato un momento di apprezzamento e di sfogo, di verità.
Scarrafunera, scritto e diretto da Cristian Izzo, con Luigi Credendino, Cristian Izzo, Alessandro Langellotti, Giusy Matrone, Diego Sommargia, Musiche originali di Salvatore Torregrossa, Scene di Benito Previtera, Fonia e Luci di Giosuè Parlato, Costumi di Angelo Sorrentino, Eliana Manvati, Aiuto Regia di Alessandro Verdoliva.
L’appuntamento con Cristian Izzo è ora per il 20 luglio, sempre alla Fondazione Ras di Castellammare di Stabia, per la messa in scena di “Post Fata Resurgo“.
Foto di Nicola D’Auria