Simeon Bekchiev, genio del pianoforte: “Il talento da solo conta poco, sono importanti lavoro e costanza”

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Intervista esclusiva al pianista Simeon Bekchiev che giovedi 13 giugno ha tenuto un concerto presso palazzo Spinola di Genova

 

Quando e come nasce il tuo amore per la musica; c’è qualche episodio in particolare che ha fatto scattare in te questa passione?

Non credo che ci sia un episodio in particolare, sinceramente è avvenuto piano piano con la crescita sempre più apprezzato il fatto di suonare la musica è cresciuto sempre di più la passione suonando 

Hai studiato in Bulgaria e in Italia: ci sono delle differenze a livello di studi tra i due Paesi?

Si,sicuramente i sistemi di istruzione sono molto differenti e ho avuto la fortuna per me di cogliere vari aspetti sia nella Bulgaria che in Italia e di avere diversi maestri

C’è un musicista, un compositore in particolare al quale ti ispiri?

Mi piace tantissimo suonare Schumann ma anche Brahms in generale romantici tedeschi

Ci vuoi raccontare un pò di te?

In questo periodo della mia vita mi sono dedicando anche alla didattica perché adesso ho la cattedra di pianoforte al liceo statale musicale Manzoni di Varese

Hai già ricevuto tanti premi di livello internazionale: quando hai capito che avevi un talento innato per la musica e il pianoforte?

Beh, questo un pochino da piccolo, in contatti con vari insegnanti che mi hanno indirizzato e che mi hanno spronato a continuare perché probabilmente hanno trovato qualcosa di buono che vale la pena sviluppare

Oggi a Genova suonerai le opere di grandi geni come Beethoven e Schumann: cosa provi ogni volta che ti misuri con i capolavori di questi immensi maestri?

Direi sempre un pò di timore perché bisogna dare il massimo e non tradire quello che hanno scritto loro e cercarlo di trasmetterlo in modo più veritiero

Qual è il tuo rapporto con l’Italia?

L’Italia è la mia seconda, ormai, principale patria, mi trovo benissimo qui a vivere e infatti ormai è la mia patria

C’è una città, un palcoscenico in particolare sul quale sogni di esibirti?

No, nulla di particolare, qui questa sala è già un bellissimo palcoscenico con tutti questi affreschi intorno è un  palazzo bellissimo da suonarci

Come si arriva ad ottenere dei grandi risultati come i tuoi: basta solo il talento, o serve anche dell’altro. Cosa consiglieresti ai giovani alle prime esperienze?

La cosa più importante il duro lavoro, il talento alla fine conta poco, ma la cosa principale  è il  molto lavoro costanza e un po’ di fiducia

Hai qualche altra passione oltre alla musica?

Beh, la montagna direi, mi piace viverla in tutti i sensi

Progetti per il futuro?

Non mi piace fare molti progetti per lontano futuro, per adesso voglio concludere un ciclo al Liceo Manzoni in cui lavoro, portare a termine il percorso che ho intrapreso con i miei alunni e poi si vedrà

Tre aggettivi che ti definiscono?

Difficile domanda: serio, responsabile e il terzo ci devo ancora pensare

 

Patrizia Gallina

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