VOCI PER LA LIBERTÀ – UNA CANZONE PER AMNESTY: TRIONFA LA SICILIA

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Ai Pupi di Surfaro il Premio Amnesty, a  Danilo Ruggero quello della  Critica. Gran finale con Brunori  Sas. Quattro giorni di musica e diritti umani a Rosolina a Mare (RO).

Domenica sera nel contest per emergenti il Premio Amnesty è stato vinto dai Pupi di Surfaro, che arrivano dalla provincia di Caltanissetta, mentre il premio della critica se lo è aggiudicato Danilo Ruggero di Pantelleria. Nel festival legato ad Amnesty il premio del pubblico è andato invece a La Malaleche (gli altri due finalisti erano Eleonora Betti e le Mujeres creando).


Dopo le esibizioni dei concorrenti, la seconda parte della serata sul palco di Rosolina Mare è stata tutto per Brunori Sas, vincitore del premio Amnesty nella sezione Big con il brano “L’uomo nero”. La sua esibizione, tra ironia e impegno, ha entusiasmato il pubblico, più di 1000 spettatori che hanno seguito una serata in cui, come sempre in Voci per la libertà, la musica di qualità si è affiancata al tema dei diritti umani.
Dal piglio teatrale la proposta dei Pupi di Surfaro, che hanno vinto questa 21a edizione con “Gnanzou”, brano che narra del tragico viaggio che un migrante deve affrontare per approdare in un porto sicuro. L’ impostazione musicale è di grande interesse: sposa tradizione siciliana e dialetto con l’elettronica e la forza ritmica.
Hanno presentato le serate Savino Zaba (Rai1, Radio2) e Carmen Formenton (Voci per la Libertà).

Nel pomeriggio di domenica c’è stato un incontro con Brunori Sas e con il presidente e il portavoce di Amnesty Italia, Antonio Marchesi e Riccardo Noury, in presenza dell’assessore all’istruzione di Rosolina Anna Frasson e del direttore artistico Michele Lionello.
Noury ha ricordato che

“questo festival ormai è una produzione a ciclo continuo di iniziative per i diritti umani”. Ha poi parlato della campagna sostenuta quest’anno da Voci per la libertà “La solidarietà non è un reato”: “Il mondo delle ONG – ha detto – è sotto attacco, sostenuto da mezzi potenti e noi reagiamo come possiamo, cercando linguaggi sempre più efficaci per diffondere i nostri messaggi”.

Marchesi è entrato nello specifico del Premio a Brunori per il suo brano contro l’intolleranza.

“Il problema più grave con cui si confronta Amnesty nel mondo in questa fase storica è la discriminazione che diventa odio nei confronti di determinate categorie e gruppi di persone, spesso anche utilizzando informazioni false che alimentano il rancore. Non solo verso migranti e rifugiati, ma anche verso tutte le minoranze. Sono felice anche per questo del premio a questa canzone e della stretta collaborazione con Voci per la Libertà.”

Brunori ha spiegato la genesi del brano, confessando il suo

“timore di fare l’ennesimo pezzo che in maniera retorica trattasse il tema dell’intolleranza. Quando l’ho scritto, 3 o 4 anni fa, avevo però percepito, anche attraverso i miei tour per l’Italia, la necessità e l’esigenza di fare la mia parte. Mi sono reso conto che certe paure comunque mi appartenevano e che dovevo guardare dentro di me con onestà per cercare di contrastarle. La canzone nasce da questo”.

La giornata di chiusura è iniziata in spiaggia alle 5.00, al sorgere del sole, con “…a passi leggeri” una suggestiva performance di musica e danza contemporanea a cura dei Cantieri Culturali Creativi.

Il programma del festival si è srotolato su quattro giornate, dal 19 al 22, dense di eventi e che hanno visto tra gli ospiti Enrico Ruggeri, Mirkoeilcane, la Med Free Orkestra, BO.RO.FRA e Carlo Valente (vincitore del contest nel 2017), insieme agli artisti in gara nell’edizione del Premio Amnesty Italia, sezione Emergenti. In otto sono arrivati sul palco di Rosolina Mare: oltre ai 5 finalisti c’erano anche le Storie Storte, Giulia Ventisette e Iza&Sara, che hanno partecipato alle semifinali di venerdì e sabato.
Tra i “bonus” un tour di otto concerti reso possibile grazie ad un bando di Nuovo Imaie (progetto realizzato con i fondi dell’art.7 L. 93/92) che sarà assegnato nei prossimi giorni ad uno degli artisti arrivati all’ultima fase delle selezioni, dopo le necessarie verifiche dei requisiti.

Particolarmente di rilievo la giuria, che era composta da: Claudio Agostoni (Radio popolare), Giò Alajmo (spettakolo.it), Eugenio Arcidiacono (Famiglia Cristiana), Marco Cavalieri (Romasuona), Massimiliano Colletti (Radio Città del capo), Nicola Dalla Pasqua (Amnesty International Veneto), Enrico de Angelis (storico della canzone), Katia Del Savio (Indianamusicmag), Enrico Deregibus (giornalista e operatore), Daniela Esposito (ufficio stampa Strategie di comunicazione), Michele Lionello (direttore artistico Voci per la Libertà), Gianluca Mura (Radio41), Riccardo Noury (Portavoce Amnesty International Italia), Simona Orlando (Il Messaggero), Elisa Orlandotti (Funny Vegan), Riccardo Pozzato (musicista), Silva Rotelli (fotografa), Carlo Valente (vincitore Voci per la Libertà 2018).

Due le installazioni presenti quest’anno a Voci per la libertà e visitabili al Centro Congressi a fianco al palco: “Inalienabile” di Silva Rotelli, progetto multimediale sul rapporto tra musica e diritti umani, che ha visto coinvolti anche grandi artisti della musica italiana, da Fiorella Mannoia a Francesco Guccini, e “Chokora” percorso fotografico e narrativo di Valentina Tamborra e Mario De Santis che testimonia la condizione delle migliaia di bambini di strada in Kenia.
Durante tutte le serate del festival, nei giardini del Centro Congressi, ci sono stati laboratori didattici per bambini sui diritti umani a cura di Cooperativa Porto Alegre, Cooperativa Peter Pan, Pop Out e Libreria Ricarello.

Il festival dallo scorso anno fa parte di una rassegna più ampia, “Arte per la libertà, il festival della creatività per i diritti umani” realizzata con il sostegno di MiBACT e di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura”. L’iniziativa, iniziata già dal mese di aprile e che tocca le province di Rovigo, Padova e Ferrara, propone, oltre alla musica, arte contemporanea, cinema, fotografia, teatro, libri e danza. Un intenso viaggio nell’arte giovanile a favore dei diritti umani.
Proprio alla vigilia dell’evento è arrivata la notizia che il disco con i brani della 20a edizione del festival ha vinto la Targa Tenco nella categoria “Album collettivo a progetto”: una importante affermazione che è stata di buon auspicio per la 21a edizione.

 

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