Brewbot: la tecnologia a servizio dell’ handmade?
La tecnologia è smart, ed è al servizio della vita di tutti i giorni. Tant’è che le startup, ma anche le app, che invadono i nostri dispositivi come smartphone e tablet, hanno sempre più virato verso la realizzazione di idee che, in qualche modo, coniugassero le esigenze del quotidiano ad una soluzione semplice e tecnologicamente alla portata di tutti. Oggi il concetto di “startup” è dunque sinonimo di connessione e praticità, si è ampliato praticamente a ogni campo della vita, talvolta con risultati quanto mai curiosi. È il caso di Brewbot, un progetto nato alla fine dello scorso anno in quel di San Francisco e che ha visto un team concentrarsi su di una questione annosa: come mi faccio la birra in casa?!
Il team, originiario di Austin, Texas, e grande amante e consumatore di birra, si è infatti accorto che in molte città (parliamo di centri piccoli, con poche migliaia di anime) la scelta luppolosa ricade su poche marche, tutte molto “mainstream” e incapaci di soddisfare i palati più esigenze. E così, invece che mettersi semplicemente a distillare in casa alla ricerca della ricetta perfetta (perché ricordiamolo: distillarsi la birra in casa è legale, possibile ma per nulla semplice), questi ragazzi si sono inventati un vero e proprio robot chiamato, per l’appunto, Brewbot.
Delle dimensioni di una lavatrice, Brewbot è un distillatore tecnologicamente avanzato che si controlla e regola via smartphone, grazie ad una apposita e dedicata app. La app, disponibile per iOS e Android, si occupa di monitorare ogni aspetto della fermentazione, della cottura e della distillazione rendendovi dei mastri Birrai casalinghi di tutto rispetto. Il tutto è cominciato tra Belfast e Austin, dove questi aspiranti birrai hanno aperto un progetto via Kickstarter che è fruttato loro oltre 100mila dollari di finanziamenti, dando così il via al loro sogno di rendere l’esperienza della fermentazione alla portata di tutti. Il kit, comprendente il robot, la app ed eventualmente i primi ingredienti per la birra fatta in casa, viene venduto tra i 2300 e i 4000 dollari, a seconda del tipo di “set” che desidererete acquistare e sarà prossimamente disponibile sia in America che in Europa.
L’intento sarebbe quello di rendere la birra “democratica” dando la possibilità agli amatori di creare il proprio prodotto con ingredienti locali e di creare una comunità digitale di birrai in tutto il mondo, onde condividere ricette, segreti, ma anche il semplice piacere della condivisione alcolica. In questo l’app si distingue piuttosto bene, dando consigli, indirizzando l’utente nella procedura di produzione della birra, e proponendo una moltitudine di ricette sia da parte del team che dalla comunità. Il sogno del team sarebbe quello di utilizzare il proprio costrutto per aiutare le piccole imprese, fornendo loro un kit che permetta di ottenere un prodotto di qualità con tutto il supporto che, normalmente, non sarebbe possibile avere da soli. Brewbot, insomma, porta la qualità del birrificio artigianale in casa, non senza una certa dose di ambizioni e chissà che anche altri aspetti del settore alimentare non seguino l’esempio, coniugando la praticità e la semplicità di un approccio smart, alle ambizioni e la condivisione di una startup.
Il cibo sta virando verso l’era 2.0.