“Cara pace”, edito da Ponte alle Grazie, di Lisa Ginzburg è uno dei 12 libri finalisti del Premio Strega 2021, un romanzo che scava nella fragilità della coppia, tra i calcinacci della famiglia.
“Cara pace” di Lisa Ginzburg (Ponte alle Grazie)
Due sorelle: Maddalena, la più grande, è timida, sobria, riservata. Nina, poco più piccola, è esattamente il contrario di Maddalena. è Bella e capricciosa, magnetica, difficile, prigioniera del proprio egocentrismo. Le due sorelle hanno costruito la loro infanzia e adolescenza intorno a un grande vuoto, un’assenza difficile da accettare che hanno cercato invano di colmare con corse, lunghe camminate, cascate di parole e messaggi WhatsApp che, da Parigi a New York, le riportano sempre a Roma, in una casa con terrazzo affacciata su Villa Pamphili, dove la loro strana vita, simbiotica e selvatica, ha preso forma.
“I vuoti delle assenze, le case lontane dei nostri genitori sempre nei pensieri. Mancanze tangibili, concrete, che colmare era impossibile e giustificare difficile. Eppure grazie a Mylène e a quell’allenamento sportivo di cui giorno dopo giorno andavano crescendo i benefici, ecco un nostro ritmo lo avevamo trovato. Il caos era alle spalle”.
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Lisa Ginzburg, scrittrice, traduttrice e filosofa, figlia di Carlo Ginzburg e nipote di Natalia Levi, già autrice di Desiderava la bufera e la raccolta di racconti Colpi d’ala.
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