“E poi tu, all’improvviso” di Adessoscrivo – Recensione


“E poi tu, all’improvviso” edito da Sperling & Kupfer è l’ultimo libro di Adessoscrivo, pseudonimo con il quale ha iniziato a scrivere Salvatore Ferrante, autore italiano che in pochi anni è riuscito a creare intorno a sé una folta comunità di lettori. Adessoscrivo ha già pubblicato Quello che so sulle donne. Distruzioni per l’uso (2018), Noi siamo eclissi (2019), Respira (2020) e Manuale d’uso per una vita di merda (2021).

“E poi tu, all’improvviso” di Adessoscrivo, trama

Salvo è un giovane professore d’italiano che non riesce a terminare il libro che da tempo ha iniziato a scrivere. Stanco di rotture e di addii, decide di dare una svolta alla propria vita trasferendosi in un’altra città. Nuova gente, nuove sfide. Napoli sembra la città ideale per ricominciare, così Salvo accetta un incarico in un liceo del centro, una realtà scolastica piuttosto difficile, ricca di storie. Il confronto con i ragazzi e con una nuova realtà aiutano Salvo a ritrovare nuovi stimoli. Napoli offre a Salvo anche l’occasione di un nuovo amore e quella di affrontare per la prima volta i demoni che da sempre lo tormentano.

“Ora capisco perchè fin dalla prima volta che ti ho visto ho notato quello sguardo nei tuoi occhi…Hai combattuto da solo contro i tuoi demoni, e chi combatte da solo con i propri demoni ha ferite che non sempre non si rimarginano.” 

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Recensione

Confesso che quando ho iniziato a leggere questo romanzo pensavo di avere tra le mani tutt’altro genere. Probabilmente, ad indurmi in errore è stata la bellissima immagine in copertina e in parte anche il titolo. Sta di fatto che, inizialmente, avevo un’idea completamente diversa di questo romanzo. Con piacere ho scoperto che la mia idea era parzialmente sbagliata. Nelle 373 pagine di “E poi, tu all’improvviso” ho trovato:
– un libro nel libro;
– una guida completa di Napoli (non solo luoghi da visitare, ma anche punti di ristoro, usanze, tradizioni, leggende, modi di dire e tanto altro ancora);
– un romanzo di formazione con diverse sfumature rosa.
La scrittura di Salvatore Ferrante è fresca e scorrevole. Il libro si legge velocemente e con piacere.
“Vado a lavoro di buonumore, cerco ancora un po’ di pace nei dettagli delle strade, aprile è alle porte e con lui anche Pasqua, è sabato e le persone girano per la città per fare colazione, in cerca di qualcosa da mettere, in cerca di nuovi incontri, in cerca di un po’ di sole.
Ci sono di nuovo i panni stesi tra una casa e l’altra e le signore sedute sul balcone che parlano tra loro. Ho sentito che fanno una maratona, la Spaccanapoli, dieci chilometri di corsa. Se fossi un tipo atletico la farei anch’io per assaporare più velocemente questa città di cui mi sono innamorato. E’ piena di rioni, di vicoli, strade strette, strade rotte, strade vecchie, ma non è importante, quando passeggi per Napoli non fai caso alle strade perchè cammini sempre con il naso all’insù, guardi i palazzi, i murales, le mille chiese e i monumenti, a Napoli non cammini mai a testa bassa.”
Nel libro si parla anche di fibromialgia senza appesantire in alcun modo la storia. Il protagonista accenna al suo problema di salute solo un paio di volte, senza dilungarsi troppo. La fibromialgia fa parte della vita di Salvo, ma non è la sua vita. Il desiderio di Salvo è quello di mettere a posto la sua anima piuttosto che il suo corpo e Napoli, accogliente e, a tratti, contraddittoria, gli sembra il posto ideale per ritrovare se stesso ed aspirare ad una seconda occasione.
“…quando dicono che il passato ritorna è proprio vero, torna sempre e a volte non sei preparato a quello che deve arrivare. Ti aspetti che il bene che dai ritorni, ti aspetti di aver sofferto abbastanza, ma nulla di quello che ti aspetti succede, e poi all’improvviso ti arriva una malattia di cui non sai nemmeno pronunciare il nome, ma con la quale devi convivere per il resto della vita. Fottute emozioni.”.
A Napoli, tra amori, amicizie e confronto con i suoi studenti ‘o prufssò realizza finalmente quale sia l’obiettivo da perseguire per poter guardare al futuro senza tuttavia dimenticare il passato, un passato il cui racconto brucia e fa male anche al lettore. Non mancano alcuni colpi di scena che rendono la storia tutt’altro che scontata.
Ringrazio la Sperling & Kupfer per la copia del libro inviatami; ringrazio Salvatore Ferrante perchè, traendo ispirazione dalla storia di ‘o prufssò, ho scritto dei versi con i quali ho vinto un concorso letterario…ma questa è un’altra storia.
E poi tu, all’improvviso é un libro per tutti. Ognuno potrà trovare in esso quella parte che sembra essere stata scritta per sé.  Buona lettura!
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