Guerra e Pace: il senso della vita secondo Tolstoj

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Lev Tolstoj cominciò a scrivere Guerra e Pace nel 1856 in seguito alla guerra di Crimea, dopo il ritorno dalla deportazione dei decabristi, promotori nel 1825 della rivoluzione di San Pietroburgo

Inizialmente il protagonista del romanzo doveva essere un soldato che aveva partecipato alla campagna russa contro Napoleone del 1812. Tuttavia l’autore non intendeva parlare  della sconfitta della Francia, senza prima aver offerto al lettore un quadro esaustivo della Russia di metà 800 con i suoi costumi e le sue problematiche. Per questo motivo scelse di ampliare il racconto, facendo partire la storia dal 1805 e ripercorrendo quasi integralmente tutti gli avvenimenti salienti che sconvolsero il Paese in età napoleonica.

Da molti la sua è considerata un’opera di carattere storico, in quanto densa di accurate descrizioni che riprendono fatti realmente accaduti; tuttavia presenta delle discordanze con lo stile narrativo dell’epoca, ed è questo che probabilmente ne ha fatto un autentico  capolavoro.
Il romanzo in lingua originale è scritto in russo, ma molti dei dialoghi più significativi e l’incipit sono scritti in francese, molto utilizzato dall’aristocrazia russa dell’800.
Il romanzo venne inizialmente pubblicato a puntate su un giornale molto noto  Il messaggero russo tra il 1865 e il 1869 è successivamente ripartito in sei volumi.

La vicenda si svolge durante il periodo napoleonico e coinvolge principalmente le  vite di tre personaggi: il principe Andrej Bolkonskj, ufficiale figlio di una ricca e prestigiosa famiglia, il conte Pierre Bezuchov divenuto uno degli uomini più ricchi di Russia in seguito ad una inaspettata eredità e la giovanissima contessina Natasha Rostova.
È fondamentale sottolineare che il libro coinvolge centinaia di personaggi tra reali e non, i cui destini si intrecciano tra loro rendendo la storia complessa e apparentemente interminabile.
Reduce dalla guerra e rimasto vedovo, Andrej decide di dedicarsi alla cura della proprio palazzo, ed per questo che comincia  a frequentare  la casa dei conti Rostov. Qui si innamora di Natasha ed i due decidono di convolare a nozze. Tuttavia quella della Russia di metà 800 è um
a società gerarchica fortemente divisa in classi, ed è proprio la differenza di ceto che porterà i due a sciogliere il fidanzamento. La ragazza si invaghisce di soldato affascinante ma poco raccomandabile per la sua fama di donnaiolo.

 

Pierre intanto non è più l’uomo pacato che viene presentato all’inizio del racconto, in lui si è accesa la fiamma della rivoluzione. Dopo aver cercato di riscattare senza successo la condizione dei contadini del  tempo cercando di sollevare le masse, viene catturato e  imprigionato.
Intanto Andrej è stato ferito ad Austerlitz; Natasha sconvolta dalla notizia lo raggiunge sul campo per prendersi cura di lui ma qui l’uomo, dopo averla perdonata, muore tra le sue braccia. In cella Pierre conosce Platon Karatev, che prima di morire gli restituisce la speranza e la gioia di vivere. Una volta libero, si ricongiunge a Natasha di cui da sempre è segretamene innamorato e i due si sposano.

Pierre è sicuramente il personaggio chiave del racconto, il più dinamico perché muta e si evolve nel corso della narrazione. Pian piano si rivela essere l’alter ego dell’autore, in quanto incarnazione delle sue speranze, ideali e delusioni.  La sua domanda esistenziale rispecchia il tema centrale del libro: qual è il senso della vita? Come è possibile vivere seguendo la morale in un mondo imperfetto? La risposta viene fornita a Pierre dall’amico Platon, rappresentazione dell’umile contadino, uomo  devoto a Dio che si batte per migliorare la propria condizione. L’incontro con lui finalmente restituisce la pace al suo animo, e gli rende chiaro che nella vita nulla ha senso se preso singolarmente senza essere rapportato al tutto.

Per essere felici bisogna credere anzitutto nella possibilità di esserlo

Ogni cosa ha un suo corso naturale. Tolstoj sottolinea  che anche i russi hanno vinto la guerra perché si sono affidati alle leggi naturali, se i francesi non fossero stati sopraffatti dal rigido inverno, sicuramente il loro esercito meglio organizzato avrebbe avuto la meglio.

Il titolo si  riferisce al fatto che la tranquillità della vita di ogni personaggio viene improvvisamente sconvolta da un evento storico di proporzioni epiche. L’animo umano può ritrovare la pace dopo la guerra solo affidandosi alla spiritualità e alla morale. Un’opera sicuramente complessa e di difficile comprensione, dispersiva per le ampie e dettagliate descrizioni e caratterizzata da un linguaggio particolarmente ricercato.
Tuttavia è un gioiello della letteratura russa, un classico fondamentale per il bagaglio dei lettori più maturi.

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