“Il tempo di un lento” di Giuliano Sangiorgi, recensione

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“Il tempo di un lento”, edito da Einaudi, è l’ultimo libro di Giuliano Sangiorgi, cantautore e frontman dei Negramaro. Nel 2012, sempre per Einaudi Sangiorgi aveva pubblicato “Lo spacciatore di carne”. 

“Il tempo di un lento” di Giuliano Sangiorgi

Il romanzo racconta la storia d’amore tra Luca e Maria Giulia, entrambi minorenni. I due ragazzi si incontrano a scuola.  Con l’arrivo delle festività natalizie, l’idea di non potersi vedere per così tanto tempo li affligge a tal punto che decidono di scappare di casa. Così salgono sul primo treno senza avere ben in mente dove andranno e cosa faranno.

“Il treno aveva lasciato da poco la stazione di Santa Maria Novella. Il tempo pareva sospeso in una bolla di pace e silenzio. Il rumore delle rotaie si era ormai sciolto alla perfezione nella penombra, nel brusio, nel russare. Ci si abitua, a un suono, se è continuo, e lo si confonde con il silenzio. Ed ecco che si può dormire, si può pensare, si può leggere.”

Filo conduttore dell’intera vicenda che vedrà crescere i protagonisti è il potere della musica, quello di far innamorare le persone, di dividere, ma anche di riunire.

“Mi sembrava di averla dentro, quella batteria che fuori non suonava più. A dire il vero, avevo un’intera orchestra jazz nel petto. Suonava all’impazzata. Chiudevo gli occhi e mi veniva dietro.”

il tepo di un lento

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Recensione

Il romanzo si divide in tre parti: Anni 80, Anni Zero e Anni Dieci.  Senza ombra di dubbio la parte che funziona meglio è la prima, quella che racconta dell’amore e delle emozioni vissute dai due giovanissimi protagonisti.

Successivamente, soprattutto nella parte centrale, la scrittura di Sangiorgi diventa troppo frammentaria. Frasi brevi che si susseguono interrompendosi “a singhiozzo” come delle diapositive. La narrazione diviene così meno coinvolgente ed il lettore inevitabilmente tende a spostare la sua attenzione dal contenuto alla forma stilistica. Poco credibili anche alcuni passaggi.

Tuttavia le ultime parole, quelle di chiusura, riescono a fare centro. Sangiorgi, rifacendosi ad un tragico evento storico, dà una svolta ai fatti narrati.

Un libro che regala diverse emozioni, a volte contrastanti. Man mano che la storia avanza, il lettore si ritrova ad affiancare un protagonista che cambia assumendo un comportamento difficile da comprendere. Ad accompagnare il lettore anche “Amore che torni”, una delle più belle canzoni dei Negramaro.

Un libro per tutti, soprattutto per chi ama la musica dei Negramaro. Un libro da leggere in viaggio o sotto l’ombrellone.

 

 

 

 

 

 

 

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