Avevamo incontrato per la prima volta Benedetta Allegri, la giornalista che si occupa di fatti di cronaca nera in quel di Verbania e dintorni, in “Nelle sue ossa”, romanzo che ha segnato l’esordio letterario di Maria Elisa Gualandris. La ritroviamo ora cresciuta e più assennata in “Come il lago”, ambientato questa volta a Milano, dove la Allegri si è trasferita al fine di ottenere un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
“NELLE SUE OSSA”, (qui trovate la nostra recensione)
“Come il lago”, un altro caso per Benedetta Allegri
Benedetta Allegri, il personaggio nato dalla penna di Maria Elisa Gualandris, nonostante sia un’ottima giornalista, non riesce ad avere una stabilità economica tanto che decide, obtorto collo, di trasferirsi a Milano ed accettare un lavoro come copywriter presso una nota agenzia pubblicitaria.
In “Come il lago”, secondo capitolo della serie L’apprendista reporter, Benedetta tenta, dunque, di trovare il suo equilibro sforzandosi di svolgere il nuovo lavoro con la precisione che lo stesso richiede, sforzandosi di guardare Andre con maggiore interesse e soprattutto sforzandosi di rinunciare definitamente all’idea che tra lei ed il commissario Giuliani possa esserci qualcosa di più che una semplice collaborazione investigativa.
Niente più indagini. Solo ed esclusivamente una vita tranquilla. E’ questo ciò che desidera e rende felice Andre e Benedetta per amor suo ci prova.
Ad abbattere i buoni propositi ci pensa, però, la giovanissima Caterina che contatta Benedetta affinchè l’aiuti a far luce sulle cause che hanno determinato la morte di sua madre. Tutti in paese parlano di suicidio, ma Caterina è sicura che non sia andata affatto così.
Recensione
In questa seconda prova ritroviamo la piacevole e scorrevole scrittura della Gualandris e scorgiamo una maggiore maturità della protagonista. Nessun colpo di testa (o quasi). Benny, questa volta, conduce le indagini in maniera più oculata, più prudente, riuscendo ugualmente ad arrivare alla verità. Ciò anche grazie all’aiuto del commissario Giuliani che, seppur lontano, trova il modo per esserle vicino.
Per evitare discorsi su quanto ci siamo mancati a vicenda nell’ultimo anno decido di affrontare un argomento che potrebbe rappresentare un ottimo diversivo. “Non ho abbandonato dl tutto la cronaca nera. Anzi, mi sono appassionata a un nuovo caso.”
“Quello del podcast” dice Giuliani e riempe i bicchieri.
“Lo hai già ascoltato?” gli chiedo. E non mi ha detto niente.
“Certo, cosa credi? Anche se siamo lontani, ti tengo d’occhio”. E scoppia in una delle sue risate impertinenti.
Anche in questa seconda stesura ritroviamo i personaggi tanto amati in “Nelle sue ossa”: Andre, Giuliani, Viola e Francesco, tutti talmente ben caratterizzati che sembra quasi di conoscerli. Ad essi si aggiunge il maresciallo Cristina Fogliani che credo ritroveremo anche in una prossima stesura.
Non posso non notare la sua pelle fresca, l’assenza di occhiaie. Emana un leggero profumo di rosa. I capelli sono raccolti in uno chignon e appare impeccabile nella divisa. Mi scruta con un sorriso di circostanza.
Non mancano certo colpi di scena e occasioni in cui Benny dimostra di avere fegato.
Un libro che vi consiglio assolutamente di portare con voi in vacanza anche se non avete letto “Nelle sue ossa”. I due libri, infatti, possono essere letti l’uno indipendentemente dall’altro. L’autrice, nel secondo libro, inserisce alcuni elementi che facilitano al lettore la comprensione di alcuni momenti narrati nel primo libro.
Per la rubrica UN AUTORE AL MESE, intervista a Maria Elisa Gualandris
Dopo aver letto “Come nel lago” – a tal proposito ringrazio Simona Mirabello per avermelo proposto – ho voluto conoscere meglio l’autrice Maria Elisa Gualandris, speaker radiofonica e giornalista professionista che collabora come freelance con giornali e tv locali e che, come Benedetta Allegri, scrive soprattutto di cronaca nera e giudiziaria. “I libri di Meg” è il suo blog.
- Maria Elisa, grazie per la tua disponibilità e complimenti per questo tuo secondo romanzo che, come quello precedente, mi ha tenuta strettamente incollata alle pagine desiderosa di conoscere le sorti di Benny. Raccontaci. Come è nato il personaggio di Benedetta Allegri?
Il personaggio di Benedetta nasce dalle tante storie di colleghi che ho incontrato in questi anni di lavoro, dalle mie esperienze di vita professionale e da una buona dose di immaginazione.
- E quello di Giuliani?
Inizialmente volevo un antagonista che mettesse un po’ il bastone tra le ruote a Benedetta. Poi, man mano che la figura del commissario prendeva forma, ho capito che poteva diventare molto di più di un semplice personaggio secondario. Inizialmente mi era anche un po’ antipatico; poi, però, il nostro rapporto è cambiato e lui si è preso la scena.
- Dopo la pubblicazione di un primo romanzo, quello al quale si annodano tutte le incertezze dovute all’inesperienza, quanto è difficile (se lo è) la stesura di un secondo romanzo dal momento che si ha maggiore consapevolezza delle proprie capacità, ma anche di ciò che si aspettano i lettori?
Per me sì, è stato molto difficile buttarmi e sottopormi al giudizio di chi aveva delle aspettative dopo aver letto il primo romanzo. Inoltre, bisogna trovare un equilibrio tra la necessità di raccontare qualcosa di nuovo per non essere ripetitivi e il rischio di “tradire” i personaggi.
- Quali sono stati i primi feedback di questo tuo secondo romanzo?
Devo ammettere che fortunatamente sono stati tutti positivi e chi ha letto ha notato una crescita rispetto al primo libro. Quindi non potrei essere più felice di così.
- In “Come nel lago” trovo che tu abbia dato maggiore spazio ad Andre piuttosto che a Giuliani. A tuo avviso, i lettori come sperano che vadano le cose?
Bisognava affrontare il tema del rapporto tra Benedetta e Andre. Ognuno può fare il tifo per chi desidera e non dico nulla per non fare spoiler. Io spero che però tutti stiano dalla parte di Benedetta, che possa seguire il suo cuore e trovare un po’ di serenità anche in amore.
- Immagino che di Benedetta Allegri leggeremo ancora tante cose. Pensi che “le sue prossime indagini” saranno sempre ambientate sulle rive di un lago?
Sicuramente Benedetta Allegri è fortemente legata al lago, che è sempre quasi un personaggio del racconto. La sua vita è sospesa tra la provincia e la voglia di fuggire. Il lago però è parte di lei. Ci sarà un terzo libro, che sarà ambientato sempre in questi luoghi.
- “Nelle sue ossa” e “Come il lago” ben si prestano a diventare delle sceneggiature, anche di serie TV. Quale attrice italiana vedresti nel ruolo di Benedetta Allegri e perché?
Mi piacerebbe moltissimo, ovviamente, l’ipotesi di un film o di una serie TV. Mi è stato già chiesto, all’uscita del primo romanzo, chi potrebbe dare il volto a Benedetta. Inizialmente non sapevo rispondere; poi una volta ho visto in tv Matilde Gioli e ho pensato che sarebbe proprio perfetta per il ruolo di Benedetta. Trovo che sia bravissima, oltre che bellissima. Esprime positività ed energia e la sua bellezza si intona molto bene con i panorami del lago.
- Progetti futuri? Puoi anticiparci qualcosa?
Scriverò il terzo libro della serie de L’apprendista reporter, ma sto anche lavorando ad un’altra storia, con un’altra protagonista, molto più noir. Comunque, sicuramente, continuerò a scrivere.
Attendiamo con ansia il terzo capitolo de L’apprendista reporter e la nuova storia ancora più noir. Intanto ti ringraziamo per la tua disponibilità.
Grazie a voi!