Il percorso per la felicità


“La felicità è per tutti” in un reading alla Mostra d’Oltremare di Napoli

Ornella De Rosa ha la peculiarità di creare, con la sua grande energia, delle splendide sinergie intorno a sé. E’ ciò che è successo il 14 dicembre c. a. al Padiglione Latino America della Mostra d’ Oltremare di Napoli, al reading letterario organizzato con la gestione di Liberalibri e in collaborazione con I ragazzi della barca di carta e delle varie associazioni, la cui presenza è forte sul territorio non solo flegreo, e che hanno partecipato al dibattito scaturito dalla lettura di alcuni passi del libro della De Rosa.

Insieme a lei, infatti, erano presenti la dott.ssa  Filomena Cesaro (psicologa psicoterapeuta) alla quale si deve la prefazione del testo pubblicato da Spazio creativo edizioni, il dott. Gianfranco Mallardo (consigliere dell’ Ordine degli Avvocati e socio dell’associazione Frida Kahlo) e Loredana Casaccia (psicologa); ha moderato egregiamente l’incontro, la Dott.ssa Adele Grassito (vice presidente di Spazio Donna onlus). Oltre alla proiezione del booktrailer  -ideato da Isabella Barbato, con musiche originali di Gaemaria Palumbo dove la matrioska è una metafora della Vita stessa, nella sua scomposizione in pezzi sempre più piccoli, ma anche nella ricostituzione del puzzle partendo proprio dal nucleo- il pubblico ha potuto visitare una mostra fotografica promossa dal professor Gaetano Russo (con la coordinazione dei colleghi Romana Contrada, Lucia Del Duca, Rina Viola, Michelangelo Oliano) allestita dagli studenti del Liceo Nitti di Portici (anch’essi presenti al reading).

 

A loro è stato chiesto di raffigurare il dolore, di interrogarsi sulla forma che può avere la violenza; e i ragazzi hanno lasciato libera la creatività, hanno taciuto per lasciar parlare fantasia, ingegno e soprattutto gli obiettivi delle loro macchine fotografiche. Il risultato ha stupito tutti, foto curate, dense di significato, cariche di simbologie e metafore; altre che meriterebbero a buon titolo di campeggiare sui manifesti delle nostre città per delle campagne informative (che non dovremmo mai smettere di fare) perché in un solo scatto hanno saputo riassumere il dolore che scaturisce dalla violenza familiare, la sofferenza che prova il corpo nell’essere violato, il disagio di chi non si sente accettato, anzi viene osteggiato per le sue carenze fisiche, psicologiche o estetiche. La scelta delle mollette rosse che sostengono le foto non è casuale, ma un omaggio a Elina Chauvet e le sue scarpe rosse contro il femminicidio.

Assai incisivo l’ intervento di Adele Grassito, che invita a sviluppare “una più giusta percezione della violenza” e che insiste nel sottolineare che “c’è necessità di trasformare colui che sceglie di fare volontariato in una vera e propria categoria politica”; altrettanto mirato, l’intervento di Gianfranco Mallardo che parla di “Sistema giudiziario farraginoso, troppo lento di fronte a certi casi di violenza, come quella familiare e sessuale; a fronte di tutto ciò è auspicabile formare una rete a partire proprio dalle scuole, coinvolgendo il volontariato laico e parrocchiale”.

In conclusione, tutti i commenti successivi alle letture dei brani scelti da alcune persone del pubblico convergono sullo stesso concetto: la storia di chiara, la sua implosione e la successiva rinascita rappresentano un messaggio di speranza per ognuno di noi. Il senso recondito de “La felicità è per tutti” è proprio questo.

 

photo: Raffaele Sica

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