Mercoledì 30 dicembre, il terzo appuntamento del Sancarluccio Unplugged festival-musica a nudo presso il Nuovo teatro Sancarluccio di Napoli,ospiti Patrizio Trampetti e Francesco Tancredi.
Un festival che ha come incipit quello di metter al centro la musica quell’ acustica, e in questa tappa è stata protagonista la musica della tradizione rappresentata da Patrizio Trampetti sostenitore delle villanelle, le tammurriate e il cantastorie fiorentino Francesco Tancredi.
In questa serata di fine anno un concerto – reso parzialmente improvvisato data l’assenza di un artista – che prendendo i contorni dell’improvvisazione è stato un work in progress aggiungendo plus valore al loro già acclamato talento.
Apre la serata Francesco Tancredi eseguendo brani di George Brassens, di cui in Italia ne conosciamo il talento, grazie a Fabrizio de Andrè che più volte ne ha tradotti i testi. Come lui stesso ha avuto modo di spiegare sul palco, autori come Brassens, De Andrè sono i suoi mentori, ne è affascinato da sempre per il loro proverbiale modo di raccontare le profondità dell’animo umano in veste umoristica e filosofica. Esegue anche brani ispirati al terzo libro più venduto al mondo, ossia “Pinocchio” di Carlo Collodi. Il pubblico ascolta incuriosito e deliziato questo cantastorie, l’atmosfera è particolare si aleggia tra le righe di un libro, si ripercorrono gli episodi e con quel burattino facciamo un salto all’indietro nel tempo.
L’atmosfera è quella intima, introspettiva della musica d’autore, familiare al pubblico presente in sala.
L’alternanza sul palco vede il violinista Alessandro Tumolillo e il chitarrista Gennaro Venditto proporre “La vie in rose”, sarà per l’atmosfera creata in precedenza e dalla quale forse ancora imbambolati, questi due musicisti carichi di talento e allegria nel pizzicare le corde dei loro strumenti, sembrano “ Il Gatto e la Volpe” in termini ironici e assolutamente positivi.Riescono a trainare con la loro esuberanza e bravura tutta la serata alternando i cambi di palco o collaborando nell’esecuzione di brani.Singolare, garbata e ironica l’esecuzione di “Canto malinconico” dove il violino di Alessandro Tumolillo fa spazio alla chitarra nell’esecuzione di questo pezzo, o meglio una macchietta.
E’ il momento di un illustre esponente del panorama musicale italiano Patrizio Trampetti, autore di brani famosi, fondatore della NCCP, esponente musicale che da sempre da voce alle villanelle, le tammurriate e le musiche d’autore. Delizia il pubblico con villanelle come “In galera li panettieri”, un inno di protesta, poi “La ballata del Michè”, testo di Fabrizio de Andrè,
[..] se pure Michè
Non ti ha scritto spiegando perché
Se n’è andato dal mondo tu sai che l’ha fatto
Soltanto per te[..]
Recita una poesia scritta da lui dal titolo “Vomero” e dopo una giusta presentazione, introduce un brano che è negli annali storici della musica italiana, scritta nel 1973 anno di tumulti e proteste di piazza, la propose a Edoardo Bennato, chi non conosce e non ha fatto suoi i versi di “ Un giorno credi”.
“Un giorno credi di essere giusto
E di essere un grande uomo
In un altro ti svegli
E devi cominciare da zero”
Il pubblico lo segue canta con lui, un testo cosi appartiene a tutti, e lui lo sa.
A chiudere la serata, e con essa il terzo appuntamento del Sancarluccio Unplugged festival-musica a nudo, tutti gli artisti sul palco ci salutano con “Inno dei Sanfedisti”, “Portugal”e quale migliore conclusione che “Tammurriata Nera”.
I prossimi appuntamenti del Sancarluccio Unplugged festival-musica a nudo sono mercoledì:
6 gennaio Nino Buonocore in live acustico
13 gennaio Daniele Sepe in live acustico
Foto: Fiorella Passante