Jack DeJohnette-Coltrane-Garrison a Castel Sant’Elmo

L’evento jazzistico della rassegna Sant’Elmo Estate si è svolto il 18 luglio con il trio di Jack DeJohnette-Ravi Coltrane-Mattew Garrison, organizzato dall’associazione culturale Incroci Sonori.

DeJohnette si impone come uno dei decani del jazz, suonando da giovane con la prima generazione formata da John Coltrane e Jimmy Garrison ed ora con la seconda con Ravi Coltrane (secondogenito di Coltane) e Mattew Garrison, rinsaldando interplay e intenzionalità musicali confluite nel primo album registrato per la ECM intitolato “In Moviment“, che stanno presentando nel loro tour.

In apertura di serata il trio di Mario Nappi al piano, Corrado Cirillo al contrabbasso, Luca Mignano alla batteria, che hanno presentato tre brani tratti dal loro ultimo lavoro discografico ‘Trilogy – Volume 1’ (Skidoo Records 2016). Tre brani per un’ondata di melodia e tecnica dove il trio, dall’ottimo interplay, riesce a solleticare anche le orecchie meno attente, partendo da una melodica ‘Giant steps’  di John Coltrane (brano eponimo del disco considerato uno dei capolavori del sassofonista americano nonché uno dei dischi più importanti della storia del jazz) un omaggio sentito al figlio di Coltrane che dopo poco si sarebbe esibito sullo stesso palco, seguendo con l’interpretazione in stile Nappi di ‘Yesterday’ concludendo con ‘Smoke in your eyes’, una esecuzione che lascia sempre un piacevole memoria.

Un preludio forse troppo breve, visto che puntualmente Nappi ha lasciato al successivo trio il palco che solo dopo venti minuti ha iniziato, con l’avviso di Jack DeJohnette che vietava le riprese video ed audio, ma suggeriva di registrare la musica col cuore e con la mente.

Una volta sul palco Jack DeJohnette alla batteria, Ravi Coltrane al sax e Mattew Garrison al basso, hanno presentato brani tratti dall’album dove si intrecciano ereditarietà che si proiettano nell’esplorazione, come nella cover del brano ‘Alabama’ di John Coltrane, per passare a ‘Blue in Green’ di Miles Davis con DeJohnette al pianoforte, continuando con ‘Serpentine Fire’ degli Earth Wind and Fire e la movimentata ‘Rashied’ ispirata al drumming free Rashied Ali che fu l’ultimo batterista delle formazioni di Coltrane,  per citarne solo alcuni.

Il trio nella sua performance tiene il pubblico attento in una sorta di sospensione musicale con le particolarità e peculiarità dei  singoli musicisti, come Ravi Coltrane che riesce a tenere testa ad uno dei personaggi storici come DeJohnette entrati nella storia del jazz.

Al bis richiesto dal pubblico è seguito l’incontro diretto con strette di mano ed autografi, con quella disponibilità che solo i grandi musicisti riescono ad avere.

Fonte foto: Pasquale Fabrizio Amodeo

 

 

 

 


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